Ance: il 2017 sarà l’anno della ripresa per l’industria delle costruzioni

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L’Osservatorio Congiunturale dell’Ance sull’Industria delle Costruzioni, presentato giovedì scorso dal Presidente Gabriele Buia, dal Vicepresidente Rudy Girardi e dal Responsabile del Centro Studi Ance, Flavio Monosilio, fa ben sperare: la ripresa del settore edile nel 2017 è uno scenario possibile.

La previsione dell’Osservatorio è di un aumento dello 0,8% degli investimenti in costruzioni.

Il cambiamento dopo anni di crisi sembra essere determinato soprattutto dalle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2017, che dà grande attenzione all’edilizia con misure relative al rilancio degli investimenti infrastrutturali e al rafforzamento degli incentivi fiscali esistenti, in particolare per gli interventi di messa in sicurezza sismica ed efficientamento energetico.

Tra le misure contenute nella legge di Bilancio, grandi attese provengono dall’aumento delle risorse stanziate per le opere pubbliche: +23,4% nel 2017 rispetto all’anno appena passato. Il maggiore contributo a questo aumento viene dai provvedimenti inseriti nel programma Casa Italia e dalle risorse stanziate per la ricostruzione delle zone terremotate del Centro Italia.

Il 2016 secondo l’Associazione è stato l’anno delle occasioni mancate per il settore delle costruzioni, chiudendosi con un risultato deludente per gli investimenti in costruzioni: +0,3% in termini reali, rispetto all’1% previsto un anno fa.
La produzione del settore si è fermata ad un -0,2% nei primi dieci mesi del 2016 e l’occupazione a -4,9%, il dato più negativo tra tutti i comparti.
Negativi anche i dati relativi al credito: nei primi 9 mesi del 2016 i flussi di finanziamento delle banche hanno registrato un -4,3% nel comparto abitativo e -14,1% nel non residenziale.

Le condizioni per rendere possibile l’inversione di marcia secondo Ance, come si legge nel comunicato stampa dell’associazione, sono:
– per quanto riguarda il Codice appalti, l’introduzione di alcune modifiche che consentano alle amministrazioni di aggiudicare appalti e consegnare lavori in tempi certi e con modalità più snelle. Oltre alla necessità di portare a temine con urgenza il percorso attuativo della riforma.

– per il piano Casa Italia, varare al più presto il decreto del Mit sulla classificazione sismica degli edifici per rendere utilizzabili gli incentivi fiscali sull’antisismica contenuti nella Legge di Bilancio; rendere concretamente possibile la cessione a terzi dei crediti fiscali derivanti dagli interventi di messa in sicurezza e immediatamente operativo il fondo di investimenti e sviluppo infrastrutturale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

– per la realizzazione della rigenerazione urbana, l’estensione della detrazione Irpef agli interventi di demolizione e ricostruzione anche con incrementi volumetrici; l’introduzione di agevolazioni fiscali ai trasferimenti di aree per facilitare l’avvio di programmi di edilizia residenziale già previsti nei piani urbanistici; la detassazione dei dividendi delle persone fisiche che investono in progetti di rigenerazione urbana.

la proroga della detrazione del 50% dell’Iva pagata sull’acquisto di case in classe A e B per almeno un triennio.

Incentivi per la rottamazione delle abitazioni detassando le permute di case energivore e obsolete tra privati e imprese che si impegnano alla loro riqualificazione.

– infine, per migliorare l’accesso al credito delle imprese di costruzioni, è necessario che la riforma del Fondo di Garanzia per le Pmi entri in vigore nel più breve tempo possibile.

Foto credit: Dean Hochman

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