Architettura e colore

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Scegliere la giusta tonalità di colore non è un aspetto secondario del progetto di architettura, così come è importante la qualità dei pigmenti e delle pitture. Il colore è, come il suono, una vibrazione elettromagnetica e influenza lo stato d’animo degli esseri viventi. Non a caso la cromoterapia è utilizzata nella cura di alcuni stati patologici dell’uomo.

In architettura la scelta del colore si declina quasi sempre nell’utilizzo di tonalità calde e intense in climi freddi e tonalità chiare in climi caldi. I toni chiari amplificano gli spazi, dando sensazioni di freschezza e pulizia; quelli scuri invece danno una sensazione di calore, ma anche compressione e riduzione degli ambienti.

Per quanto riguarda gli esterni, il colore ha un valore importantissimo perché, essendo un edificio destinato a durare nel tempo, segna profondamente il territorio in cui sorge. In questo senso il colore svolge un ruolo rilevante, influendo sui volumi, sulla forma, sulla prospettiva.

colore

 

La scelta dei colori per gli interni, invece, è guidata più da una sensibilità personale, anche se esistono delle linee guida: colori chiari per ingressi, corridoi e camere da letto; colori accesi per il bagno, lo studio, il soggiorno e la cucina.

Il colore può anche essere lo strumento per la rivalorizzazione di un ambiente o di uno spazio pubblico, come dimostra il caso di Copenhagen, in cui un quartiere multietnico è stato ridisegnato dai cittadini all’insegna di una parola d’ordine: cancellare il grigio!

Grigio pressoché bandito nelle dieci città più colorate al mondo: da Città del Capo a Buenos Aires, da New York a Instanbul, da Londra a Burano.

 

Foto credits in ordine di apparizione: O Palsson (copertina), Martin Abegglen.

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