Tanti monumenti sono purtroppo andati distrutti in seguito al terremoto del 1908 che ha colpito la città di Messina. Tuttavia altri hanno resistito agli eventi bellicosi e calamitosi conservandosi pressocché intatti fino ai giorni nostri. Fra questi rientra la chiesa di Sant’Elia, un Santo che il Senato messinese elesse compatrono della città durante l’epidemia di peste del 1743. Il 27 luglio di quell’anno, infatti, si acconsentì a professare pubbliche preghiere nella chiesa di Sant’Elia poiché nei dintorni di Messina, grazie alla sua intercessione, si erano compiute una serie di grazie che sanarono moltissima gente dal morbo della peste.

La chiesa nel corso degli anni è stata più volte danneggiata da eventi naturali e bellicosi. Il terremoto del 1783, ad esempio, provocò seri danni e certamente crollò il soffitto affrescato. Nuovi interventi di restauro furono eseguiti nell’Ottocento, necessari soprattutto dopo gli eventi bellici che videro protagonista la città di Messina nel 1848. Mentre il terremoto del 1908 provocò limitati danni consistenti nel crollo del soffitto aderente alla parte superiore della facciata.

Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale la chiesa subì danni al tetto dove le schegge impazzite, conficcandosi in più punti, rovinarono gli affreschi della lunetta e del cappellone di copertura della navata ferendo mortalmente l’affresco raffigurante Mosé che fa scaturire l’acqua dalla pietra, ma risparmiando gli altri affreschi dei Filocamo.

Malgrado questa serie di disavventure la chiesa è rimasta in piedi e oggigiorno rimane un’opera memorabile del XV secolo nel tessuto rubano mamertino, che non può non suscitare l’interesse degli stessi messinesi e di quanti, in transito a vario titolo nella città dello Stretto, vorranno dedicarle parte del proprio tempo.

I LAVORI
I lavori di restauro sull’edificio sono stati eseguiti dalla impresa Ro.Ca.Da. Società cooperativa s.r.l. Messina, che ha impiegato i nostri prodotti RAPID Ripristino e Trattamento Ferro per il ripristino degli elementi verticali ammalorati. Per il completamento di tutti i prospetti verticali, inoltre, è stata realizzata una finitura decorativa traspirante a base di calce della linea Magistra Heritage realizzata ad hoc che richiamasse le vecchie tonachine di un tempo, oltre ad una velatura silossanica, per proteggere la finitura e incrementarne il suo pregio estetico.

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