Jobs Act Autonomi insufficiente secondo i professionisti tecnici

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“L’approvazione del Jobs Act Autonomi rappresenta sicuramente un passo in avanti significativo ma ancora non sufficiente”. È questo il commento della Rete delle Professioni Tecniche all’approvazione del Ddl Autonomi da parte del Senato.

Restano ancora da affrontare – si legge nel comunicato della Rete – i delicati temi dell’equo compenso, della tutela dalle clausole vessatorie, dell’affidamento al tribunale del lavoro delle controversie tra professionisti e committenti che, come Rete Professioni Tecniche, abbiamo avuto modo di illustrare recentemente al Ministro del Lavoro Poletti. Nel corso dell’iter legislativo del Ddl Autonomi, in particolare, abbiamo più volte fatto rilevare l’urgenza di introdurre una disposizione che conducesse alla definizione di corrispettivi economici idonei a costituire un efficace strumento di orientamento per i committenti e per i professionisti, nel rispetto dei principi di libera concorrenza e parità di trattamento. D’altra parte, l’abolizione delle tariffe non ha fatto venir meno la necessità di continuare ad applicare il principio del ‘giusto compenso economico’.”

La norma prevede una serie di misure, tra cui la possibilità di dedurre totalmente le spese per l’aggiornamento professionale, nonché quelle di viaggio e soggiorno, fino a 10.000 euro. La deducibilità riguarda anche le spese di orientamento, per la ricerca di nuove opportunità e certificazione delle competenze per un massimodi 5.000 euro.
Le spese sostenute per l’esecuzione di un carico, addebitate al committente, ma anticipate dal professionista e poi inserite in fattura, non concorreranno più al calcolo del reddito.
A meno che l’attività inventiva sia oggetto del contratto e quindi per essa sia prevista una retribuzione, i diritti sulle invenzioni e gli apporti originali creati nell’esecuzione di un contratto spetteranno al lavoratore autonomo.
Sarà riconosciuta l’indennità di maternità pur continuando a lavorare. I congedi parentali passano da tre a sei mesi nei primi tre anni di vita del figlio.
Per problemi di salute prolungati sarà possibile sospendere il pagamento dei contributi per due anni, ma la cifra non versata dovrà poi essere rimborsata in rate mensili.

L’indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi, iscritti alla gestione separata Inps e senza partita Iva, sarà estesa dall’1 luglio 2017 ad assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio.
Per la partecipazione a bandi pubblici e accesso a Fondi europei, professionisti e autonomi saranno equiparati alle imprese.
Infine le clausole contrattuali che prevedono la rescissione unilaterale e tempi di pagamento superiori a 60 giorni saranno considerate illecite.

“Segnaliamo, inoltre, che non è stata espressamente inserita la rappresentanza ordinistica nel tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo, previsto dall’articolo 17 del provvedimento – si legge ancora nel comunicato della Rete – Gli Ordini sono organismi istituzionali che da sempre svolgono funzioni anche di rappresentanza dei professionisti iscritti, in modo particolare negli ultimi anni. La loro esclusione da quel tavolo è assolutamente immotivata e priverebbe lo stesso Ministero del Lavoro di una interlocuzione fondamentale per capire e sostenere il mondo del lavoro professionale in Italia. Su questo punto il Ministro Poletti ha assunto l’impegno ad allargare il tavolo anche ai rappresentanti degli Ordini”.

Foto credit: Epicantus

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