I lavori di completamento dei chiostri e delle facciate esterne dello splendito Complesso Monumentale di San Placido Calonerò, oggi sede dell’Istituto Tecnico Agrario Cuppari di Messina, con i prodotti ad hoc della linea Magistra Heritage. La nota tecnica del prof. arch. Lo Curzio, titolare del masterplan degli interventi.

Il Complesso monumentale di San Placido Calonerò, sede dell’Istituto Tecnico Agrario Cuppari, è stato sede dell’Abbazia Benedettina di San Placido Calonerò fondata nel XIV secolo ed ospitata nei locali del Castello della famiglia Vinciguerra. L’abbazia nasce quindi in questa sede come adattamento e trasformazione di una dimora medievale di significativo interesse che viene integrata delle funzioni tipiche di una struttura religiosa. Alla fine del XVI sec. viene rivisto completamente l’impianto della struttura religiosa come ulteriore e più accentuata variazione della primitiva struttura medievale.
In particolare si realizzano, nel corso di alcuni decenni, dei nuovi corpi di fabbrica che integrano la struttura originaria ampliando la fabbrica in direzione sud e modificano il comportamento di alcune parti. Queste variazioni sono il frutto di una riprogettazione complessiva del complesso che applica le regole della cultura rinascimentale e che caratterizza fortemente l’immagine del complesso.

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In particolare la struttura religiosa si organizza intorno a due chiostri di importante disegno che segnano in maniera assolutamente determinata il nuovo assetto. Lo sviluppo complessivo del complesso di fatto si raddoppia rispetto al nucleo originario e l’immagine rinascimentale delle parti, fortemente segnata dalle aperture, dai portali e dai colonnati, si sovrappone al disegno medievale originario e determina un impianto che vuole rappresentare la forza e il rinnovamento della cultura cinquecentesca e che viene segnato persino da un gruppo marmoreo che rappresenta il suo più illustre frequentatore, Carlo V che si ferma nell’Abbazia prima dell’entrata trionfale a Messina subito dopo la vittoria della battaglia di Lepanto del 1571.
La fabbrica rimane sostanzialmente immutata per secoli, fin quando, a seguito dei danni del terremoto del 1908 vengono apportate rilevanti modifiche che, in particolare, fanno modificare l’altezza della fabbrica che viene decurtata di almeno un livello e spogliata di alcuni grandi portali monumentali traslati altrove. Uno di questi è oggi utilizzato a Messina come portale d’ingresso della chiesa Oratorio della Pace.
A queste mutilazioni seguono diverse modifiche dovute alle condizioni d’uso e alle esigenze di funzionamento della scuola agraria. In particolare la cultura post-terremoto del cemento armato come panacea di tutti i problemi costruttivi fa modificare completamente le coperture a falde e fa edificare le terrazze con solai armati e travi su c.a..

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Fortunatamente restano integri nella loro consistenza originaria i chiostri che vengono correttamente ritenuti come uno dei massimi capolavori dell’architettura rinascimentale nella Sicilia orientale, tutte le strutture murarie e l’attacco a terra del complesso. Reperti rinascimentali e medievali che fanno comprendere la grande maturità del progetto rinascimentale che prevede la coesistenza di parti che vengono trasformate ma non dismesse.

Negli ultimi tre anni si sono moltiplicati gli sforzi dei tecnici della Provincia regionale di Messina, dal Rup ing. Carditello ai direttori dei lavori architetti Milioti, Marino e Calarco, ai tecnici degli uffici, per restaurare e recuperare funzionalmente le zone che erano state oggetto di lavori impropri o poco attenti alla consistenza storica dei manufatti. In questo senso un ruolo non secondario era venuto dalla pubblicazione del testo San Placido Calonerò, un’esperienza di rilievo e restauro, Edas, Messina 2004, voluta dall’Università di Messina, facoltà di Ingegneria, a conclusione di un corso di specializzazione in restauro e recupero riservato ad architetti ed ingegneri. Per il coordinamento ed il controllo degli interventi di restauro è stato incaricato il prof. Massimo Lo Curzio che ha in corso di redazione Il MasterPlan degli interventi.
I lavori in corso riguardano il completamento dei Chiostri e il restauro delle facciate esterne del Complesso e si stanno sviluppando con la massima cura ed in ragione dell’importanza della fabbrica e dell’attenzione della Soprintendenza ai Beni architettonici della Provincie di Messina.

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Tutte le azioni sono state oggetto di una precisa messa a punto dei materiali e delle tecniche d’intervento. Una cura particolare è stata riservata alle malte utilizzate nelle facciate dei chiostri e nelle facciate esterne. Queste dovevano possedere delle caratteristiche di notevole resistenza fisica e di assoluta compatibilità con i materiali storici ritrovati nelle murature. Di fatto è stata messa a punto e prodotta dalla ditta fornitrice una malta realizzata con gli aggregati storici (calce, pietra calcarea, pietra lavica e coccio pesto) che hanno permesso la messa a punto di un materiale che è stato posto in produzione solo dopo la verifica reale delle caratteristiche fisiche e formali da parte di tecnici consulenti e dei responsabili della Soprintendenza.

Prof. Arch. Massimo Lo Curzio

Indicazione dei soggetti interessati negli interventi:
per la Provincia Regionale di Messina:
il RUP e Dirigente tecnico ing. Vincenzo Carditello;
arch. Stefano Milioti, funzionario del 4 Dip. Edilizia Scolastica della Provincia Regionale di Messina e D.L. dell’intervento di completamento dei Chiostri;
arch. Caterina Marino, dipendente del 4 Dip. Edilizia Scolastica della Provincia Regionale di Messina e D.L. dell’intervento di esecuzione dei lavori delle facciate sud, ovest e nord;
arch. Domenico Calarco, dipendente del 4 Dip. Edilizia Scolastica della Provincia Regionale di Messina e D.L. dell’intervento di esecuzione dei lavori delle facciate sud, ovest e nord;
il Consulente prof. arch. Massimo Lo Curzio, titolare del MasterPlan degli interventi;
per la Soprintendenza BBCCAA di Messina:
l’arch. Marisa Mercurio, dirigente U.O. 07, Beni Architettonici e Urbanistici;
arch. Irene Ruggeri, dirigente della U.O. 07;

Impresa appaltatrice dei due lavori indicati: Bertolone Costruzioni S.r.l. e Di Bella Costruzioni S.r.l.

Direzione tecnica dell’impresa: Arch. Marco Bertolone e Geom. Salvatore Bertolone

Tradimalt spa, produttrice malte per restauri;

prof. Leopoldo Moleti, vicepreside dell’ITA Cuppari.

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