Percorrendo una delle arterie principali della città di Messina, via Garibaldi, all’incrocio con via Primo Settembre si incontra il Palazzo Arcivescovile. Palazzo storico, fra i più antichi della città, fu distrutto una prima volta dal terremoto del 1783, per essere ricostruito su progetto dell’architetto Francesco Saverio Basile.
All’epoca il palazzo destava ammirazione per le decorazioni della facciata e per le elaborate colonne che fiancheggiavano il portone principale col balcone sovrastante. Durante l’Assedio di Messina del 1848 fu incendiato, insieme a gran parte del centro città, ad opera dell’esercito borbonico, in seguito ricostruito alla meglio, restò in pessime condizioni e resistette solo in parte al terremoto del 1908.
Nel 1915, con l’approvazione del progetto per la costruzione del nuovo Palazzo Arcivescovile, con annesso Seminario progettato dall’ing. Fleres iniziarono i lavori di ricostruzione che furono ultimati nel 1924. Ad oggi il palazzo ospita la residenza del vescovo, gli uffici della curia e l’archivio.

Il team Ricerca&Sviluppo di Tradimalt si è occupato, affiancando la direzione dei lavori, nella persona dell’arch. Sebastiano Gringeri, e l’impresa esecutrice dei lavori “PA.Vi.Ca.s.n.c.”, di fornire tutte le malte necessarie al restauro del prospetto del prezioso palazzo.
Lo scopo principale dell’intervento è stato quello di ripristinare e proteggere i prospetti del palazzo, perennemente sottoposti alle aggressioni dello smog del centro cittadino ed agli agenti atmosferici.
Per cui sono state rimosse dalle facciate le parti di calcestruzzo in fase di distacco e gli intonaci ammalorati, la ricostruzione di tali parti è stata effettuata con i prodotti della linea Tradimalt: Rapid Ripristino, malta antiritiro, tixotropica a presa ed indurimento rapido, per il ripristino, la protezione e la passivazione strutturale del calcestruzzo e Rasoplus una malta cementizia polimero modificata adatta alla rasatura in esterno di vecchi intonaci cementizi e pareti in calcestruzzo, costituita da leganti idraulici, inerti ed additivi specifici che ne migliorano le prestazioni meccaniche, l’adesione e garantiscono una maggiore resistenza all’acqua e agli agenti atmosferici in generale.

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Al fine di rivestire le facciate il laboratorio Tradimalt in accordo con le parti interessate e con il parere della soprintendenza ai beni culturali, ha realizzato una malta ad hoc dalle caratteristiche e dall’aspetto molto simile all’originale.
A completamento del lavoro è stata applicata una idropittura al quarzo, a base di resine acriliche e cariche silicee, Quarztop della linea Tradimalt Colore, dotata di alta resistenza al lavaggio, agli agenti atmosferici e all’ambiente alcalino tipico dei supporti cementizi ed in genere degli intonaci.

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