Rapporto Ecosistema Scuola. Il 32,5% degli edifici necessita di interventi urgenti

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Legambiente ha presentato “Ecosistema Scuola”, l’indagine annuale sulle strutture e i servizi della scuola italiana e i dati non sono per nulla rassicuranti. Più di 41.000 edifici distribuiti su 94 capoluoghi di provincia avrebbero bisogno di interventi di riqualificazione e di messa in sicurezza.

Temi chiave di questa XV edizione di Ecosistema Scuola, che raccoglie i dati relativi al 2013, sono la sicurezza e la qualità degli edifici scolastici, la perenne diversità della qualità del patrimonio edilizio legata alle diverse aree del Paese e agli investimenti, i servizi e le buone pratiche ecosostenibili. Tre ambiti sui quali Legambiente invita il Governo a Renzi ad investire per uscire da un quadro che in quindici anni di indagine non risulta migliorare.

Su 6.648 scuole italiane il 58% è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica del 1974, solo il 3,3% tra il 2001 e il 2013.
Il 32,5% necessita di interventi di manutenzione, il 9,8% si trova in aree a rischio idrogeologico, il 41,2% in aree a rischio sismico e l’8,4% a rischio vulcanico.

In calo gli edifici scolastici dotati delle certificazioni essenziali. Scendono al 53,1% le scuole che hanno il certificato di agibilità (contro il 61,2% del 2012); al 30,9% quelle dotate del certificato di prevenzione incendi (nel 2012 erano il 35,9%); al 58,1% quelle con il certificato di agibilità igienico-sanitaria (nel 2012 erano il 73,8%).
Rimangano, invece, stabili i dati relativi agli impianti elettrici a norma (83,9%), mentre crescono quelli relativi alle porte antipanico che passano dal 90,2% del 2012 al 96, 8% del 2013.

Sul fronte della bioedilizia e della sicurezza sono solo 0,6% (dato uguale al 2012) le scuole costruite secondo criteri di bioedilizia e sono il 7,8% quelle edificate con criteri antisismici. Per quanto riguarda la verifica della vulnerabilità sismica, sono il 22,2% gli edifici dove è stata effettuata contro il 27,3% del 2012; mentre se si considerano gli edifici dei soli Comuni a rischio sismico (zona 1 e 2) solo il 14,3% ha effettuato tale verifica (nel 2012 erano il 21,1%). In lieve crescita, invece, i dati sui requisiti in materia di accessibilità con l’84% degli edifici che ha i requisiti di legge; in calo quelli dove sono stati previsti interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche: si passa dal 16,4% del 2012 all’8,7% del 2013 a fronte di circa un 20% degli edifici che non possiede requisiti di accessibilità. Dalla ricerca di Legambiente emerge, inoltre, che il 32,5% degli edifici scolastici necessita di interventi urgenti, mentre il 47,7% è stato oggetto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni.

Sul fronte dell’uso delle energie rinnovabili si registra quest’anno uno stallo, fermandosi al 13,6%. Tra gli edifici che utilizzano rinnovabili, la maggior parte presenta pannelli fotovoltaici (78,1%), impianti solari termici (25,9%), impianti a geotermia e/o pompe di calore (3,3%), a biomassa (0,5%) e a biogas (0,1%). Cresce comunque la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 42,3%.
Per quanto riguarda gli edifici scolastici esposti a situazioni di rischio ambientale indoor e outdoor, il 92,2% dei comuni ha effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto negli edifici scolastici. Preoccupa invece la diminuzione dei casi certificati di amianto che passano dal 10,5% del 2012 al 7,5% del 2013 e quelli relativi ai casi sospetti che scendono dal 2,2% del 2012 allo 0,1% del 2013. In flessione i dati sul radon, che viene monitorato dal 32% delle amministrazioni contro il 34,8% del 2012. I casi certificati restano costanti (0,5%), mentre non risulta significativa la crescita delle azioni di bonifica effettuate negli ultimi due anni.

“La messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli edifici scolastici – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – devono essere uno degli obiettivi prioritari di questo Paese e un’occasione dalla quale partire per creare un altro sviluppo, per contribuire alla rigenerazione urbana, ma soprattutto per far uscire l’edilizia scolastica italiana dall’attuale stato di emergenza in cui si trova. Abbiamo bisogno di scuole più sicure ed energeticamente efficienti. Per questo proponiamo al Governo Renzi di vincolare i prossimi finanziamenti, che erogherà alle Amministrazioni, a progetti che uniscano messa in sicurezza e abbattimento dei consumi energetici del 50% rispetto ai consumi di partenza della scuola. Tra l’altro la stessa direttiva europea 2012/27 Ue sull’efficienza energetica chiede una riqualificazione annua del 3% degli edifici pubblici, un’opportunità che l’Italia non può perdere”.

“Sul piano dell’edilizia scolastica – aggiunge Vanessa Pallucchi, Legambiente Scuola e Formazione – rimane tuttora la grande assente, l’anagrafe scolastica, mai pubblicata e preposta a orientare una programmazione interistituzionale costante nel tempo. Occorre, inoltre, una regia nazionale che orienti i finanziamenti su obiettivi di miglioramento qualitativo ben precisi anche consultando quei soggetti della società civile, che abbiano maturato nel tempo competenze specifiche per definire insieme obiettivi di miglioramento strutturale e funzionale degli edifici scolastici. Le nostre scuole devono diventare luoghi di eccellenza, portatrici di una cultura del cambiamento e attente ai bisogni strutturali, ambientali ed educativi”.

Foto credit: Scarlettgreeen

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