Introduzione alla bioarchitettura e alla edilizia sostenibile

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Un progetto è nel cuore, nella testa, nelle mani. Permane in tutti il bisogno di riferimenti – reso consapevole solo al momento della privazione – di mettere radici, di appartenenza. Giungiamo ad un nuovo umanesimo di un’architettura conciliata con l’uomo e con l’ambiente.”

 Ugo Sasso – fondatore “INBAR” – Istituto Nazionale di Bioarchiotettura

La Bioedilizia è il cuore di questa nuova rubrica dal titolo “Go green”. Affronteremo alcune delle tematiche più innovative per le costruzioni e in generale per il mondo dell’edilizia sostenibile.

Sono infatti ormai ineludibili, per i progettisti quanto per gli operatori, le informazioni circa i principi della Bioedilizia e i parametri che influiscono sull’efficienza energetica e sulla recente evoluzione dei sistemi costruttivi nel senso della eco-sostenibilità.

Per introdurre questo tema tanto attuale, occorre fare un breve riferimento al contesto energetico mondiale nel quale ci si muove.

Il consumo mondiale di energia ha registrato incrementi significativi a partire dal 1992 e si prevede una crescita costante del 2% l’anno fino al 2020.

In Italia, come nel resto del mondo, i consumi sono legati alla ricchezza del Paese e fortemente correlati al tasso di variazione del Prodotto interno lordo (PIL). Quando la linea del PIL aumenta o diminuisce, il tasso di variazione annua dell’elettricità segue un andamento del tutto simile.

La produzione di energia in Italia è ricavata per oltre il 70% dalle centrali termoelettriche che utilizzano combustibili fossili di importazione (il 60% delle centrali è alimentato a gas naturale di provenienza russa e algerina).

Solo il 15,2% della copertura del fabbisogno è ottenuto da fonti rinnovabili (di cui le centrali idroelettriche danno il maggiore contributo, al contrario quelle fotovoltaiche ne danno il minore), mentre la rimanente quota viene importata dal territorio francese e svizzero.

gogreen3La Lombardia è la regione italiana con la domanda d’energia più alta.

I consumi hanno raggiunto i 25 milioni di tep (1 tep = 10 milioni di kilocalorie, ovvero il calore sviluppato bruciando 1 tonnellata di petrolio) determinando l’emissione di circa 76 milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera. L’incremento del fabbisogno energetico porta pertanto con sé una domanda crescente di idrocarburi. Questa, a sua volta, è causa dell’aumento di gas serra nell’atmosfera e delle mutazioni climatiche.

In una visione a lungo termine lo sfruttamento delle fonti rinnovabili potrebbe essere una soluzione, tuttavia si rende necessaria una mitigazione dei processi antropici in tutti i settori (trasporto, industriale e civile).

Anche relativamente alla progettazione, alla costruzione e all’esercizio degli edifici oggi è ampiamente dimostrato che il relativo impatto ambientale è enorme.

In Europa gli edifici sono, direttamente o indirettamente, responsabili di circa il 40% delle emissioni di CO2, dell’utilizzo del 35% delle risorse ambientali, del 38% di produzione dei rifiuti.

Hanno altresì un impatto sulla salute umana: secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 20% della popolazione occidentale soffre della Sindrome da Edificio Malato (cefalee, nausee, irritazioni).

Un progetto realizzato con criteri di sostenibilità ambientale può minimizzare o eliminare del tutto gli impatti ambientali negativi mediante una scelta consapevole di pratiche progettuali, costruttive e di esercizio migliorative rispetto a quelle comunemente in uso, in grado di posizionarsi nella fascia più alta del mercato edilizio.

Un progetto sostenibile consente innanzitutto di ridurre i costi operativi ed aumentare il valore dell’immobile nel mercato.

Ricerche su edifici progettati con criteri di sostenibilità ambientale suggeriscono un aumento della produttività degli utenti del 16%, contestualmente ad una migliore vivibilità.

Diversi studi hanno dimostrato che nelle scuole che ottimizzano l’utilizzo dell’illuminazione naturale gli studenti hanno risultati migliori.

Inoltre, l’introduzione di misure di efficienza energetica in edifici commerciali può ridurre sensibilmente i costi annui di esercizio e il riutilizzo o il riciclo dei materiali consente di minimizzare l’impatto sulle risorse naturali per la costruzione di nuovi edifici.

In sintesi, l’adozione di pratiche sostenibili nella progettazione edilizia permette di conseguire benefici ambientali, economici e sociali, locali e globali, con ovvie vantaggiose ricadute su tutti gli utenti dell’edificio, inclusi i proprietari, gli occupanti e la popolazione in generale.

Pertanto, all’interno del macro tema della sostenibilità, il più strategico tra i settori produttivi oggi risulta essere certamente quello dell’edilizia.

È vero che ai fini dell’obiettivo specifico del risparmio energetico un grande contributo è dato dal solare attivo e dalle energie alternative.

Il solare passivo, però, è il settore che permette di recuperare le regole del buon costruire in sintonia con l’uomo e con l’ambiente grazie all’uso di materiali naturali.

 

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