Pubblicati in Gazzetta Ufficiale i correttivi anticrisi

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193 studi di settore relativi al periodo di imposta 2017 sono stati rivisti e corretti in prospettiva anticrisi. Tra questi anche gli studi riguardanti le attività professionali.

La legge di stabilità 2017, infatti, aveva previsto, come si legge su Fiscoetasse.com, che a decorrere dal periodo d’imposta 2017, con decreto del MEF, venissero individuati gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), connessi a specifici livelli di premialità, che avrebbero sostituito gli studi di settore, per favorire l’assolvimento degli obblighi tributari e incentivare l’emersione spontanea del reddito imponibile; oltre che per stimolare e rafforzare la collaborazione tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti.

La dichiarazione dei redditi effettuata nel 2018, quindi, sarà l’ultima basata sugli studi di settore. I redditi del 2018 saranno registrati nel 2019 in base ai nuovi indici di affidabilità fiscale.

Questi ultimi avrebbero dovuto essere già operativi, ma per motivi organizzativi la Legge di Bilancio 2018 ha posticipato di un anno la loro entrata in vigore.

L’idea è quello di semplificare le procedure per la dichiarazione dei dati grazie a una struttura più snella di quella degli studi di settore, la quale era spesso improntata su modelli che richiedono informazioni superflue e ripetitive.

La differenza sostanziale si ritrova però nel fatto che i nuovi indici sono predisposti per cogliere l’andamento del ciclo economico senza dover quindi ricorrere ai correttivi congiunturali. Ogni contribuente verrà classificato in base a un indice sintetico di affidabilità (Isa), con un punteggio da 1 a 10.

In un comunicato stampa, diramato il 7 maggio 2018, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che “il prospetto riepilogativo del cassetto fiscale, contenente le informazioni più significative degli studi presentati nei precedenti periodi d’imposta, viene integrato con i dati e le notizie relative al quinquennio 2012-2016. Infatti, grazie alle informazioni presenti nel proprio prospetto riepilogativo, il contribuente potrà consultare i principali dati dichiarativi relativi agli studi di settore e, nel caso in cui riscontri errori o omissioni, potrà regolarizzare la propria posizione”.

Sul Sole24Ore si legge, però, che i correttivi anticrisi varranno “solo per i contribuenti con lo stesso studio di settore per le annualità dal 2012 al 2015. Accesso negato a chi, ha iniziato l’attività dopo il 2011 e a coloro che, nel frattempo hanno modificato l’attività prevalente”.

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