Nonostante l’economia italiana nel complesso abbia registrato secondo i dati Istat nel 2015 un’inversione di tendenza, con una piccola crescita, lo 0,9% del Pil rispetto al 2014, il settore edile risulta ancora in flessione.
Il 2016, però, potrebbe essere l’anno del cambiamento. A dirlo è l’Ance nel documento sulla congiuntura di febbraio 2016.
La previsione dell’Associazione è di un aumento dell’1% in termini reali degli investimenti in costruzioni, un dato che interromperebbe il trend negativo che continua dal 2008.
“L’inversione di tendenza sarà guidata dal prolungamento della crescita del comparto della riqualificazione del patrimonio abitativo – si legge nel documento – dal cambio di segno nelle opere pubbliche, dopo un decennio di forti cali, e da un’attenuazione della caduta dei livelli produttivi nella nuova edilizia abitativa e nel non residenziale privato”.
L’Ance ritiene a tal proposito che le misure fiscali contenute nella Legge di Stabilità 2016 abbiano un ruolo fondamentale per il consolidamento della crescita del mercato immobiliare e per l’avvio della ripresa del settore delle costruzioni. In particolare ritiene importanti:
– la conferma della proroga del potenziamento delle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie ed interventi di efficientamento energetico;
– le agevolazioni fiscali per il leasing immobiliare per la prima casa;
– l’eliminazione dell’imposizione patrimoniale sulla prima casa;
– l’introduzione della detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di abitazioni di classe energetica A o B.
A fianco a questi interventi, sul fronte dei lavori pubblici, la posizione dell’Associazione è che la cancellazione del Patto di stabilità interno e l’utilizzo della clausola europea per gli investimenti rappresentino un’occasione per l’accelerazione della spesa da realizzare nel 2016 per gli interventi già approvati e programmati, oltre ad un incremento delle risorse stanziate.
“La ripresa delle costruzioni – si legge ancora nel documento – è determinante per un effettivo rilancio dell’economia italiana, grazie agli importanti effetti moltiplicativi che una spesa aggiuntiva in costruzioni genera sull’intero sistema economico. La produzione e l’occupazione di un significativo numero di settori produttivi dipendono, infatti, in misura consistente ed in alcuni casi pressochè totale dall’attività nel settore delle costruzioni. Esso infatti, effettua acquisti di beni e servizi dall’88% dei settori economici”.