Differenze tra pitture ai silicati, acrilici e silossanici

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Opero nel settore edile da tanti anni e molte persone mi hanno parlato bene dei rivestimenti ai silicati senza però spiegarmi i loro reali pregi.
Inoltre in molti citano indistintamente silicati, silossani e acrilici, confondendoli. Quali sono i reali vantaggi dei silicati?

Le differenze tra silicati e i prodotti acrilici o silossanici sono molto nette, chi li confonde non conosce appieno la loro natura chimica e le conseguenti nette differenze fisiche.

Con il termine silicati si intendono soluzioni di sale silicico di metalli alcalini (Litio, Sodio, Potassio etc.) che possiedono applicazioni in diversi settori industriali quali detergenti, trattamento delle acque, litografia, estrazione petrolifere e tanti altri.

Nel settore edile i prodotti realizzati con legante silicato, siano essi pitture, rivestimenti o consolidanti hanno una natura chimica interamente minerale a base di silicato di potassio. Il legante risulta essere inorganico e reagisce chimicamente con il supporto (silicizzazione) legandosi intimamente senza creare alcun film e lasciando inalterate le proprietà fisiche di permeabilità al vapore dello stesso supporto.

Applicati correttamente consentono la realizzazione di finiture di notevole valore estetico, sia per l’aspetto opaco (tipo calce) sia per l’aspetto “antichizzato”.

Per la natura fortemente alcalina e inorganica sono inattaccabili da muffe e batteri; non sfogliano, sono molto stabili cromaticamente anche in condizioni ambientali particolarmente aggressive. Secondo la nuova norma DIN 18363 i prodotti a base di silicati devono contenere al massimo 5% in peso di sostanze organiche, sul prodotto verniciante totale.

Le pitture silossaniche, invece, sono composti organici ottenuti dalla polimerizzazione della silice combinata con delle resine a base siliconica, o con altri prodotti organici.

In generale hanno un’ottima resa, coprono bene e sono facili da applicare. Per la loro struttura chimica caratteristica creano un film pittorico superficiale dall’elevata impermeabilità.

Sono, infatti, pitture microporose dalla struttura reticolare che permettono all’umidità presente nei muri di evaporare liberamente all’esterno impedendo così il fenomeno della condensazione dell’acqua e la formazione di rigonfiamenti nell’intonaco con il conseguente distacco dello stesso.

Inoltre i rivestimenti a base di silossani sono idrorepellenti, in quanto in condizioni di bagnato formano il cosiddetto “effetto goccia” grazie al quale l’acqua scivola via lungo le facciate e non penetra all’interno dei supporti. L’idrorepellenza quindi permette all’intonaco di mantenersi asciutto e protetto dalla formazione di muffe, funghi e muschi.

In generale, tutti i prodotti che abbiano un contenuto di resina silossanica superiore al 40% sono definiti dalla normativa “silossanici puri”. Più aumenta la componente acrilica più si vira verso le pitture acril-silossaniche, più economiche e sempre meno traspiranti.

I rivestimenti acrilici, infine, sono prodotti a base di resine acriliche in dispersione acquosa. Spesso vengono addizionate con alcali e additivi che impediscano la formazione di muffe. Sono prodotti a basso assorbimento e altrettanto bassa traspirabilità. Sono di facile applicazione ma sono sconsigliate in caso di umidità: l’acqua ostacola l’essiccazione e la resina non è in grado di penetrare.

Per scegliere di volta in volta quale prodotto è il più indicato in base ai singoli casi si può utilizzare la teoria di Kunzel. Una semplice formula che mette in relazione la permeabilità al vapore acqueo e l’assorbimento d’acqua di un materiale, stabilendo così le caratteristiche che lo strato minimo ottimale di un rivestimento deve rispettare.

Riccardo Bertino, responsabile del laboratorio chimico Tradimalt, risponde alle domande in tema di applicazioni ed usi dei prodotti delle varie linee.

Per porre domande ai nostri tecnici è sufficiente inviare un’email a tecnica@tradimalt.com. I quesiti più interessanti verranno selezionati e pubblicati in questa rubrica.

6 COMMENTI

  1. buongiorno dovrei tinteggiare una casa di campagna in muratura con un intonaco macroporoso nuovo appena intonacato sono molto indeciso se usare i silicati o i silosanici che consigli mi potete dare? grazie

  2. Buongiorno,dovrei tinteggiare una casa in campagna,dopo aver ripristinato nella parte bassa delle pareti le parti in cui si vede una umidità di risalita.So che i materiali per il ripristino sono molto porosi ed ho sentito dire che la tinteggiatura a spessore di 2-3 mm.da sovrapporre dovrà essere a base di silicati.So anche che i silicati sono piu’
    traspiranti ma meno idrorepellenti dei silossani.A questo punto cosa scegliere per titeggiare l’intero edificio?
    Grazie

  3. Come sempre, questi articoli che dovrebbero far chiarezza e spiegare, non lo fanno. La spiegazione è molto lacunosa e manca la differenza tra gli intonaci ai silossani e acrilici.

    • Gentile Luca, l’articolo non si propone di affrontare in toto la tematica (ma effettivamente intuiamo che il titolo “Differenze tra pitture ai silicati, acrilici e silossanici” possa fuorviare, e a tal proposito stiamo considerando di modificarlo) bensì di rispondere esclusivamente al quesito posto dal nostro lettore circa i reali vantaggi dei silicati. La trattazione richiederebbe un articolo ben più approfondito, cosa che ci proponiamo di fare prossimamente. Grazie

  4. Comunque sia nell’articolo è citata la Teoria di Kunzel, basterebbe approfondire questo argomento per dare una risposta alle due domande precedenti.Mi sembra un articolo fatto bene anche se chi lo legge di norma sono persone con poca competenza e quindi dovrebbero affidarsi a imbianchini esperti per risolvere i loro problemi.

  5. Buongiorno,devo realizzare su parete esterna un trompe l’oeil su muri trattati con pittura al quarzo,vorrei evitare i silicati(che abitualmente uso) in quanto dovrei trattare le pareti con fissativo e biosil.
    Mi hanno sconsigliato pittura al quarzo in quanto nn si può sfumare …..che tipo di pittura mi consigliate?
    grazie

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