Qualità architettonica: serve impegno politico e culturale

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Progettista al lavoro
Foto via Canva

Trasparenza, inclusività, accessibilità e, soprattutto, qualità del costruito. Sono i punti cruciali del disegno di legge sull’architettura, presentato in esame al Parlamento

L’architettura torna al centro del dibattito politico con il Disegno di legge n. 1112. Il testo, presentato dal Senatore Nicola Irto, pone l’attenzione sulla necessità di introdurre delle nuove disposizioni per salvaguardare e valorizzare l’architettura italiana.

A differenza di altri Paesi europei, e nonostante l’immenso patrimonio architettonico, il nostro Paese non ha ancora un quadro normativo ben definito. L’obiettivo del provvedimento è quello di disciplinare la progettazione e fare spazio al “nuovo rinascimento urbano”. Questo concetto integra la riqualificazione urbana con i cambiamenti sociali e ambientali, per favorire una trasformazione sostenibile del territorio.

In dettaglio, quindi, il Ddl 1112 propone di incentivare i concorsi per le opere pubbliche, promuovere la qualità architettonica e facilitare l’accesso al mercato per i giovani professionisti.

Un nuovo approccio alla progettazione

Uno dei punti salienti del disegno di legge prevede l’obbligo di introdurre dei concorsi di progettazione per le opere pubbliche. Si tratta di una misura meritocratica: così la qualità dei progetti sarà valutata non tanto in base al costo o al nome del progettista, ma rispetto alle soluzioni innovative presentate.

In questo modo il mercato dell’architettura dovrebbe diventare più trasparente e accessibile per i professionisti emergenti, eliminando le barriere economiche. Infatti, secondo quanto riportato da Build News, che cita i dati del Cresme, in Italia un incarico di progettazione su due è spesso assegnato considerando solo il prezzo oppure gli eventuali rapporti di fiducia tra l’amministrazione e il progettista.

L’obbligo del concorso interesserebbe tutte le opere pubbliche. Oltre a musei e biblioteche, si applicherebbe anche interventi quotidiani come scuole, piazza e parchi, così da contribuire ai processi di rigenerazione urbana.

Foto via Canva

Come specificato nel Ddl 1112, il Ministero della Cultura, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, elaborerà ogni anno un Piano per l’Architettura. Questo conterrà:

  • gli indirizzi, gli obiettivi e le priorità degli interventi di architettura;
  • le linee programmatiche per la diffusione della cultura urbanistica e architettonica;
  • i criteri generali per la localizzazione e la selezione degli interventi di salvaguardia, conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico;
  • le indicazioni per la redazione dei progetti e dei programmi di intervento e anche i parametri e i criteri per valutarne qualità, validità ed efficacia.

Il compito di valutare i progetti sarebbe affidato alle amministrazioni locali. Le modalità di affidamento dei concorsi di progettazione dovranno essere approvate dall’ANAC. Attualmente le soglie previste per i concorsi di progettazione corrispondono a:

  • 5.382.000 euro per gli appalti pubblici di lavori e per le concessioni;
  • 140.00 euro per gli appalti pubblici di forniture e di servizi e per i concorsi pubblici di progettazione aggiudicati da stazioni appaltanti che sono autorità governative centrali;
  • 215.000 euro per gli appalti pubblici di forniture e di servizi e per i concorsi pubblici di progettazione aggiudicati da stazioni appaltanti subcentrali.

Promuovere la “giovane architettura italiana”

Il Ddl 1112 propone anche l’istituzione di corsi di formazione professionale e di insegnamenti scolastici già a partire dalla scuola elementare. Questi servirebbero a diffondere la conoscenza della cultura urbanistica, architettonica e della tutela del paesaggio, anche con la costituzione di cantieri-scuola.

Per facilitare l’accesso dei giovani architetti al mercato, inoltre, il testo prevede la creazione di un elenco degli architetti di età inferiore ai 40 anni che abbiano vinto concorsi di progettazione o di idee. Promuovendo inclusività e partecipazione, l’elenco aiuterebbe a rimpolpare la “giovane architettura italiana”, intesa come una risorsa fondamentale per rigenerare il tessuto urbano e portare nuove idee a problemi vecchi.

A questo proposito si parla anche di istituire un premio annuale per i giovani under 40. L’idea è di incentivare la creatività e dare riconoscimento a quelle opere che contribuiscono al rinascimento urbano e alla riqualificazione del paesaggio.

L’Italia finora ha dimostrato una certa difficoltà ad adottare le misure a favore della qualità architettonica. Nel 2020, il Consiglio Nazionale degli Architetti aveva spinto la stesura di nuove linee guida, ma la proposta si è poi conclusa in un nulla di fatto. 

L’approvazione del Ddl 1112 potrebbe rappresentare un punto di svolta. Il testo aiuterebbe a creare le condizioni per una maggiore qualità progettuale e per una trasformazione sostenibile del territorio. In questo modo, l’impegno politico e culturale condiviso permetterebbero così un futuro promettente per le nostre città.

Fonti:

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