E’ cemento, ma è trasparente

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Il Padiglione Italia ha vinto l’Expo Cup, il contest che si è tenuto sul sito cinese QQ, frequentatissimo social network con un miliardo di iscritti.
Sarà stato di certo anche merito del famoso ed innovativo cemento trasparente.

Questo materiale innovativo nasce dall’unione del cemento impastato con fibre ottiche e fonda la sua unicità e peculiarità sulle caratteristiche fisiche di quest’ultime, che hanno la capacità , se esposte ad un estremo ad una fonte di luce, di trasportare la stessa radiazione al capo opposto della fibra, senza particolare generazione di calore né perdita di intensità luminosa. Ma, senza ricorrere alle più costose fibre ottiche, la trasparenza del materiale può essere ottenuta anche con l’utilizzo di resine, più adatte per una produzione industriale e per un mercato diffuso del “cemento trasparente” e offrono anche un maggiore effetto di luminosità, poiché le resine sono in grado di sfruttare angolazioni di incidenza della luce molto superiore a quella delle fibre ottiche.

Le resine, speciali polimeri utilizzati per questo tipo di applicazione, possono avere differenti colorazioni, interagendo sia con la luce artificiale che con quella naturale, creano una luce calda e morbida all’interno dell’edificio e un’immagine di chiaro nitore all’esterno.
Per il padiglione italiano a Shanghai (destinato all’Expo) sono stati utilizzati ben 3.774 pannelli, realizzati con l’impressionante massa di 189 tonnellate di “cemento trasparente”. Questi ricoprono una superficie complessiva di 1.887 metri quadri, circa il 40 per cento del totale del Padiglione, e creano una sequenza di luci e ombre sempre variabile durante la giornata. In futuro questo materiale verrà utilizzato come componente architettonica per l’internal lighting (tecniche di ombreggiamento/diffusione della luce).

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