Due Ddl condonano l’abusivismo edilizio

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Due norme sulla sanatoria degli abusi edilizi si fanno strada alla Camera e al Senato. Venerdì il Disegno di Legge Imu-Bankitalia ha ottenuto la fiducia dalla Camera e diventerà legge in settimana. Nel frattempo il Senato ha approvato il Ddl Falanga che, introducendo una lista di priorità cui rifarsi prima di demolire gli immobili abusivi, rischia di fatto di bloccare le ruspe.

Il Disegno di Legge Imu-Bankitalia prevede la concessione di sanatoria agli immobili pubblici ad uso abitativo e commerciale costruiti in assenza di autorizzazioni. Chi acquista un immobile pubblico avrà un anno di tempo per inoltrare le domande di sanatoria per le eventuali opere realizzate illegittimamente.
Il Ddl Falanga, invece, che sta per approdare alla Camera dopo l’approvazione del Senato, condiziona le demolizioni degli edifici realizzati illegittimamente al rispetto di una lista di priorità. In sostanza il Disegno di legge distingue gli abusi edilizi con fini speculativi, da quelli che pur nella violazione delle norme urbanistiche, rispondono alle esigenze abitative di nuclei familiari indigenti. Inoltre il Ddl stabilisce una gerarchia di intevento che le Procure saranno obbligate a seguire in caso di demolizione: priorità agli immobili pericolanti e incompleti, poi a quelli impegati dalla criminalità organizzata per i propri affari, ultimi gli edifici abusivi più comuni: ville e villette, villaggi turistici, etc…

“In sole 24 ore – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – si è riusciti a fare un enorme danno al paese e alla società civile. L’ok del Senato al Ddl Falanga che stabilisce criteri di priorità per gli abbattimenti degli abusi, mettendo di fatto una vera e propria camicia di forza alle Procure impedendogli di agire, e la fiducia posta dal Governo sul Dl Imu-Bankitalia che tra le norme prevede la possibilità di sanare gli abusi relativi agli immobili pubblici alienabili, sono due espressioni del medesimo assurdo tentativo di riaprire i termini dell’ultimo condono edilizio sanando tutte quelle situazioni di illegalità diffuse per il Paese. Tutto ciò è inaccettabile per tutti i cittadini onesti ma dovrebbe essere inaccettabile anche per i rappresentanti delle istituzioni e della classe dirigente, ben coscienti che passi del genere possono solo dare nuova linfa vitale alle ecomafie e contribuire ad aggravare situazioni di pericolo dovute al dissesto idrogeologico. Noi saremo qui a ricordarglielo quando si lanceranno con parole commosse a testimoniare la loro solidarietà alle vittime di qualche tragedia annunciata”.

L’abusivismo edilizio è tra le cause di devastazione ambientale più gravi del nostro Paese. Alimenta il business della criminalità organizzata e aggrava, laddove non causa, i danni e i pericoli legati al maltempo e al dissesto idrogeologico. Paradossalmente, però, mentre si parla di un Disegno di legge sui reati ambientali nel nostro Paese si discute di due leggi che, di fatto, condonerebbe queli stessi reati.

“Chiediamo un’assunzione di responsabilità al Parlamento – continua nella nota diramata da Legambiente, il presidente Cogliati Dezza – affinché la Camera respinga il condono approvato ieri al Senato, cancellando i vincoli burocratici che ritardano e complicano il lavoro delle Procure contro gli abusi edilizi, grazie anche all’immaginabile aumento degli interventi sospensivi da parte dei TAR, e rilanci con decisione la lotta a tutte le forme di illegalità ambientale che negli ultimi 20 anni hanno devastato il Paese”.

Foto credit: Adriano Amalfi

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