Il non-monumento ai Mille di Marsala

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Si narra che già dall’indomani dello sbarco la mattina dell’11 maggio 1860 di Garibaldi e i suoi uomini a Marsala, la cittadina decise che avrebbe dedicato ai suoi eroi un monumento. Non si sa quali fossero i progetti iniziali. Certo è che negli anni Venti lo scultore Ettore Ximenes consegna al Comune il basamento in granito per un monumento rimasto però solo allo stadio di ideazione.
Il progetto compiuto arriva a ridosso del 1960, in occasione del centenario dell’evento che rende famosa la località in provincia di Trapani: a vincere il bando indetto dal Comune l’architetto Emanuele Mongiovì, la cui idea prevede due poppe di nave in travertino a grandezza quasi naturale, fuse in una sola prua, a ricordare i due bastimenti dell’impresa fusi nell’unicità del Risorgimento.

I lavori però iniziano con vent’anni di ritardo, nel 1986. A posare la prima pietra è l’allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi. I lavori vengono però interrotti due anni dopo dalla magistratura su segnalazione della Capitaneria di porto di Trapani: l’area dove si sta costruendo è di proprietà del demanio marittimo e l’opera è abusiva.

Solo nel 2003 una variante urbanistica libera il monumento dai vincoli. Nel 2007 il Comune lancia una gara di idee per il completamento dell’opera. A vincere è il progetto più economico, 4 milioni di euro stimati, del catanese Ottavio Abramo. I lavori per il primo stralcio cominciano nel 2011, ma poi si arrestano nuovamente, la ditta che ha in mano i lavori va via dicendo di non aver ancora visto un centesimo dei 240mila euro spesi. Nello stesso anno si aspetta un finanziamento importante da parte del Governo nazionale, di circa 1 milione di euro, in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario. Finanziamenti che non arriveranno mai.

Nel frattempo per il completamento dei lavori sarebbe necessario bandire una nuova gara d’appalto e reperire nuovi finanziamenti, in una storia che sembra ripetersi all’infinito, mentre lo scheletro di blocchi, pilastri e vasche di cemento armato che troneggia nel lungomare di Marsala si riempie di immondizia, trasformandosi sempre più in una oscena discarica.

La storia è così intrecciata e lunga che Giacomo Di Girolamo, Antonella Genna e Francesco Timo hanno dedicato un libro “Non più Mille” (Coppola Editore) al calvario lungo un secolo e mezzo di promesse, rinvii, intralci, sprechi e insensatezze del manufatto celebrativo.

Sarà mai pronto per il bicentenario dello sbarco dei Mille o Garibaldi continuerà ad essere ricordato con un ecomostro di marmo e spazzatura?

 

Foto credit: Incompiutosiciliano.org

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