Uno scheletro incompiuto sulla spiaggia di Sapri

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Uno scheletro mastodontico troneggia di fronte al mare a Sapri, in provincia di Salerno, da 70 anni.
Doveva essere un cementificio, ma non è mai stato completato.

I lavori iniziarono nel ’42, ma negli anni ’50 furono sospesi per carenza di fondi.
La struttura è pericolante da anni ed è stata oggetto di svariati crolli negli ultimi mesi.
Numerose sono state le ordinanze di abbattimento emesse dal Comune, sempre disattese dalla proprietà dell’immobile.

Il 25 luglio dello scorso anno, più di settant’anni dopo la posa della prima pietra, nella piazza del Porto a Sapri, è stato firmato un protocollo d’intesa tra Comune e società Club Tirrenico srl, proprietaria dell’immobile, per l’abbattimento della struttura. Una firma avvenuta in occasione del passaggio di Goletta di Verde. La tappa dell’imbarcazione ambientalista è stata anche l’occasione per lanciare un appello ai Comuni campani perché pongano fine alla piaga del cemento illegale, “procedendo con politiche di abbattimento e riqualificazione del paesaggio”.

“La società proprietaria dell’immobile rustico costruito in località Pali, denominato ex-cementificio, a ridosso della strada statale n°18, rimasto incompleto e oggi ridotto in pessime condizioni statiche al punto da essere stato oggetto di una apposita ordinanza sindacale per il rischio di crollo – si leggeva nel protocollo firmato – si impegnerà alla demolizione del manufatto entro la fine del 2013. Questo, su proposta della stessa amministrazione comunale che ritiene la riqualificazione del fronte-mare obiettivo strategico per lo sviluppo socio-economico dell’area, proprio attraverso interventi di valorizzazione ambientale e paesaggistica dei siti degradati”.

L’abbattimento doveva iniziare entro 60 giorni e i costi, pari a circa 40mila euro sarebbero stati a carico della società proprietaria. Ad oggi, però neanche questa demolizione è stata portata a termine.

Lo scorso 11 giugno è arrivato l’ok della Soprintendenza di Salerno. Sarà il Comune a provvedere all’avviamento dell’operazione, come dice l’articolo 5 nell’accordo firmato, e contestualmente si aprirà un tavolo tecnico-amministrativo tra le parti, per la definizione delle linee guida e dei criteri generali per l’elaborazione del progetto di recupero e di valorizzazione dell’area.

Molto soddisfatti gli attivisti di Legambiente e il sindaco di Sapri, che sembrano intravedere finalmente la fine di questa brutta pagina della storia locale e nazionale.

Foto credit: Legambiente

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