Una caserma con decine di posti letto, con foresteria e area sauna, per una stazione della Forestale, quella dell’isola di Ischia, provincia di Napoli, di appena una decina di uomini. Per costruirla è stata distrutta parte del patrimonio ambientale della zona, almeno 100 alberi della Pineta di Castiglione.
I lavori sono stati avviati nel 2009, ma bloccati da subito due volte dall’allora sindaco Vincenzo D’Ambrosio e dai Verdi, promotori di numerose denunce e proteste.
Il Tar ha dato loro ragione e il cantiere è dal 2010 sotto sequestro. L’ipotesi investigativa è che si stesse costruendo su una particella catastale diversa da quella originariamente destinata dal Comune, per aggirare i divieti di edificazione sull’isola, sottoposta a vincoli paesaggistici.
Il sequestro, però, è arrivato dopo che decine di pini ad alto fusto in uno degli ultimi polmoni verdi dell’isola sono stati abbattuti uno dopo l’altro per predisporre i primi due piani dell’immobile.
Dal momento del sequestro la struttura è in uno stato di abbandono totale, spazio di accumulo di sporcizia e materiali edili arrugginiti e pericolosi, oltre ad essere pericolante.
“Bisogna urgentemente piantumare nuovi alberi per evitare pericoli seri e crolli a causa delle piogge. Per questo chiediamo il ripristino urgente dei luoghi. – commenta il commissario dei Verdi, Francesco Borrelli – Se lo Stato per primo non rispetta le regole e l’ambiente, come può chiederlo ai cittadini?”.
Intanto il procedimento penale va avanti: nel luglio scorso il Gup del Tribunale di Napoli, Antonella Terzi, ha rinviato a giudizio tutti gli imputati del processo per la distruzione di parte della pineta.
Saranno processati l’ex direttore generale alle Opere pubbliche di Campania e Molise, Donato Carlea e il sindaco di Ischia, Giuseppe Ferrandino, ex sindaco di Casamicciola; il titolare della ditta che ha eseguito i lavori, Domenico Parracino, l’architetto Liviana Nicoletta Buono, e l’architetto Silvano Arcamone, ex dirigente del Comune di Casamicciola.
Le accuse: falso ideologico e distruzione del patrimonio ambientale.
“È stato uno dei peggiori scempi mai consumatosi sull’isola d’Ischia”, ha detto l’avvocato Bruno Molinaro che si è costituito parte civile con l’associazione “Assopini di Ischia” e chiede il ripristino dello stato dei luoghi.
Foto credit: Il mattino