L’ennesima tragedia vissuta dalla Liguria e dall’Emilia Romagna negli scorsi giorni pone ancora una volta l’urgenza di trovare risposta immediata ed efficace alla questione del rischio idrogeologico che interessa gran parte del territorio nazionale.
Per questo le principali associazioni ambientaliste e di categoria, i Consigli nazionali degli ordini professionali e le associazioni imprenditoriali di settore, i Sindaci e il mondo dei tecnici e della ricerca che avevano già intrapreso, dal 2013, un percorso comune per rispondere in maniera efficace alle ripetute emergenze, hanno deciso di costituire la Coalizione per la prevenzione del rischio idrogeologico.
“L’obiettivo principale della Coalizione è quello di riportare tra le priorità politiche del nostro Paese una strategia generale di governo del territorio e delle acque e un’efficace politica di adattamento ai cambiamenti climatici per la mitigazione del rischio da frane e alluvioni, facendo rientrare le misure e gli interventi da mettere in atto nella logica multidisciplinare e sistemica della pianificazione di bacino, coerentemente con quanto previsto dalle direttive europee (acque (2000/60/CE), alluvioni (2007/60/CE) e habitat, definendo altresì gli strumenti inequivocabili per la loro puntuale e conforme attuazione.”
Gli ultimi provvedimenti normativi sembrano viaggiare in direzione opporta all’attuazione di una politica di difesa del suolo che coniughi tutela dell’ambiente e riduzione del rischio idrogeologico. Il “Decreto Sblocca Italia” esautora, infatti, le comunità locali e altri soggetti da una partecipazione attiva ad opere nel proprio territorio.
Pertanto la Coalizione appena nata chiede un incontro al più presto con il Governo, e in particolare con il Ministro dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare, Gianluca Galletti, e il responsabile dell’unità di missione Italia Sicura, Erasmo D’Angelis, per discutere insieme le proposte contenute nel documento “Prevenzione e mitigazione del rischio, le priorità per il governo del Paese“, elaborate con la collaborazione di tutti i soggetti aderenti alla Coalizione: Legambiente, Coldiretti, Anci, Consiglio nazionale dei geologi, Consiglio nazionale degli architetti, Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali, Consiglio nazionale degli ingegneri, Consiglio nazionale dei geometri, Inu, Ance, Anbi, Wwf, Touring Club Italiano, Slow Food Italia, Cirf, Aipin, Sigea, Aiab, Tavolo nazionale dei contratti di fiume Ag21 Italy, Federparchi, Gruppo 183, Arcicaccia, Alta Scuola, Società dei territorialisti.
Tra le proposte più importanti:
• definire con maggiore chiarezza il ruolo delle Autorità di Bacino Distrettuali, avviando urgentemente la loro costituzione, dotandole di adeguate risorse umane e finanziarie;
• uscire dalla logica dei Commissari straordinari per garantire il coinvolgimento e la partecipazione dei territori per la costruzione di una concreta politica di mitigazione;
• approvare rapidamente la legge sul consumo di suolo e una sua regolamentazione al fine di favorire la cultura della riqualificazione e dei servizi ecosistemici nel rapporto aree urbane e aree rurali.
• contare su risorse adeguate e spendibili in tempi certi con un sistema di regole chiare e trasparenti e un’attenta valutazione sull’efficacia ambientale degli interventi.
Foto credit: Comune Parma