Gare di Ingegneria e Architettura: 2014 a +35,6%

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Il 2014 si avvia alla conclusione in positivo per quanto riguarda le gare pubbliche di ingegneria e architettura, con un incremento del 35,6% rispetto allo scorso anno. Da gennaio a novembre, infatti, sono state bandite in totale 3.419 gare, per un valore complessivo di 477,2 milioni di euro.

“Continua anche in novembre la serie positiva del mercato – dichiara l’ing. Patrizia Lotti, Presidente OICE – che supera i livelli registrati nel 2012 e sembra incamminato verso una ripresa che potrà essere confermata e sostenuta nel prossimo anno solo da una politica espansiva che investa nelle infrastrutture e nei risanamenti territoriali. Se, anche in un contesto così difficile come è quello economico italiano, continuerà il trend di questi ultimi mesi di crescita delle gare sia nel numero, sia nel valore, si potrà davvero parlare di ripresa per un settore così duramente provato come è quello della progettazione e, a cascata, dei lavori”.

“Adesso però occorre procedere all’ammodernamento del quadro delle regole per le quali l’OICE ha da anni proposte che mirano a creare efficienza, produttività e crescita e che potrebbero ben essere accolte con il recepimento delle direttive europee. Tutto deve partire dalla centralità del progetto – continua la Presidente OICE – e dalla qualità del progetto e del progettista e dal contestuale reindirizzo delle funzioni della Pubblica Amministrazione sulle fasi di programmazione e controllo. Il progetto e la direzione dei lavori devono essere esternalizzate, togliendo l’incentivo del 2% ai tecnici pubblici (da incentivare per la programmazione e il controllo)”.

“I progetti fatti all’interno della P.A. sono quelli più soggetti a varianti; basta andare a vedere chi aveva progettato le opere inutili travolte dalle recenti piene e alluvioni. Essenziale poi è arrivare all’appalto di lavori su un progetto esecutivo dettagliato: meglio spendere qualche mese in più sul progetto, piuttosto che anni in sede esecutiva fra varianti e riserve; quindi limitazione estrema dell’appalto integrato e ricorso all’appalto di sola esecuzione. Bisogna poi tornare a pagare il giusto i progetti limitando i ribassi attraverso serie analisi dei prezzi offerti e aprendo le offerte economiche soltanto se si è superata una soglia di punteggio tecnico. E’ inoltre necessario premiare chi investe in qualità del servizio offerto, chi è in grado di presentare un rating e una reputazione migliore rispetto alle precedenti esperienze e ai propri modelli organizzativi.”

L’osservatorio rileva che rimangono troppo alti i ribassi con cui vengono aggiudicate le gare, con un ribasso medio sul prezzo a base d’asta per le gare indette nel 2013 pari al 36,5%. Così come rimane modesto il numero delle gare italiane rispetto al totale delle gare pubblicate dai paesi europei, con solo il 2,4%, rispetto a Francia 33,7%, Germania 18,2%, Polonia 8,5%, Svezia 5,3%, Gran Bretagna 4,9%, pur essendo in salita del 9,3% rispetto al 2013.

Positivo invece l’andamento delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme (appalti integrati, project financing, concessioni di realizzazione e gestione): il valore messo in gara da gennaio a novembre del 2014 cresce infatti del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2013, il numero, al contrario, si riduce del 6,3%.

Gli appalti integrati, considerati da soli, hanno un andamento opposto: crescono sia in numero, +11,6%, sia in valore, +26,0%. Il valore dei servizi di ingegneria e architettura compreso nei bandi per appalti integrati rilevati nel mese di novembre è stato di circa 16,2 milioni di euro.

“I nostri dati ci dicono che in Italia si destina il 10,5% delle risorse all’ingegneria e all’architettura, a fronte del 24,6% in Francia, del 25% in Spagna e del 33% nel Regno Unito – conclude l’ing. Patrizia Lotti – bisogna colmare al più presto questo gap, oltre a quello delle dimensioni dei nostri progettisti, visto che nelle prime cento società di ingegneria europee non ce n’è neanche una italiana”.

Foto credit: Bill Jacobus

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