Il crollo del viadotto Scorciavacche e le polemiche

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Il crollo del viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento dopo solo dieci giorni dall’inaugurazione, avvenuta lo scorso 23 dicembre (in anticipo sui tempi), ha aperto un’accesa polemica sull’attribuzione delle responsabilità.
Proprio l’inaugurazione in anticipo di tre mesi era stata accolta col plauso del Pietro Ciucci, presidente dell’Anas, che oggi sostiene: “È successa una cosa che non doveva succedere. Mi auguro che la strada possa essere riaperta entro primavera”.

La Procura di Termini Imerese (Palermo) intanto ha aperto un’inchiesta per crollo colposo e sequestrato l’area.

“La strada – ha spiegato Ciucci – verrà ripristinata dalla società che ha eseguito i lavori. Il danno è quantificato in 200mila euro che sarà tutto a carico dell’impresa che ha eseguito l’opera. Sono stati gli stessi tecnici della ditta e i nostri dell’Anas a capire che stava franando il tratto di strada.
Sicuramente c’è stato un errore nella fase di progettazione e di realizzazione. Gli errori umani purtroppo possono verificarsi ma li abbiamo gestiti in maniera prudente e cautelativa”.

Intanto i geologi si rivolgano al Ministro Maurizio Lupi per sollecitare l’approvazione definitiva della revisione alle Norme Tecniche per le Costruzioni, affinché siano restituite dignità ed importanza agli studi geologici.

“Purtroppo in Italia siamo alle solite – ha sostenuto Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – Siamo in grado di progettare e realizzare grandi opere di rilevante impegno ingegneristico e strutturale, dalle gallerie, ai viadotti alle dighe, ma continuiamo a trascurare il contesto territoriale e geologico entro cui l’opera si inserisce’.

“Il rilevato appena inaugurato che crolla è solo una delle tante testimonianze di questa anomalia nella filiera della progettazione – ha proseguito Graziano – e dell’esecuzione dei lavori, che evidenzia quanto sia importante che ciascuna professionalità, con umiltà e spirito di servizio, accolga i suggerimenti provenienti da settori disciplinari adiacenti ed in parte sovrapposti. La progettazione è un passaggio tecnico troppo importante per non avere regole rigide e forme di controllo altrettanto rigide. L’esecuzione dei lavori è l’atto materiale con cui un progetto diventa opera dell’uomo e, in quanto tale, deve essere rigorosissima e lasciare spazi minimi ad errori o omissioni”.

Mentre la procura porterà avanti le proprie indagini per accertare le responsabilità legali di quanto accaduto, resta da chiedersi: come mai episodi del genere avvengono così spesso solo in Italia?

 

Foto credit: Meridionews

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