194 milioni di euro per le periferie degradate

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È pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando per le periferie degradate che mette a disposizione dei Comuni per tre anni 194 milioni di euro per la riqualificazione delle aree marginali.

Per “area urbana degradata” il bando intende le aree con un alto indice di disagio sociale (definito in base a tasso di disoccupazione, tasso di occupazione, tasso di concentrazione giovanile, tasso di scolarizzazione) e indice di disagio edilizio (basato sullo stato di conservazione degli edifici).

Saranno finanziabili progetti per la riqualificazione dei beni pubblici e privati:

che assolvono ad un interesse pubblico anche di valore storico o artistico con riferimento al miglioramento della qualità del decoro urbano;
per l’attivazione di servizi volti ad assicurare la protezione e l’accoglienza di adulti e minori vittime di violenza, tratta, sfruttamento e abusi sessuali;
– per lo sviluppo di servizi volti a sostenere l’attrattività della scuola e l’orientamento formativo dei giovani, comprese idonee attrezzature per disabili;
– per l’attivazione di servizi per le esigenze della famiglia, per la cura dei bambini e degli anziani;
– per l’attivazione di servizi di mediazione culturale volti alla riduzione della marginalità e del disagio anche della popolazione immigrata;
– per garantire la salubrità e la sicurezza dell’abitare, il risparmio energetico, la mobilità alternativa, il ciclo virtuoso dei rifiuti, la sostenibilità ambientale complessiva degli interventi;
– per stimolare l’insediamento di nuove attività imprenditoriali giovanili.

I progetti, che posso essere inviati tramite specifica “Domanda d’inserimento nel Piano Nazionale” via posta PEC entro il 30 novembre prossimo, e saranno valutati in base a quattro criteri:
– riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale;
– miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia;
– tempestiva esecutività degli interventi;
– capacità di coinvolgimento di soggetti e finanziamenti pubblici e privati e attivazione di un effetto moltiplicatore del finanziamento pubblico nei confronti degli investimenti privati.

Foto credit: Simonetta Viterbi

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