L’edilizia scolastica e la bioarchitettura

1244
Ripartire dalla riqualificazione degli edifici scolastici seguendo criteri di bioarchitettura per rendere le scuole italiane più sostenibili e meno costose da un punto di vista energetico. È la sfida che si trova di fronte l’Italia, una sfida raccolta sicuramente da Legambiente e dall’Istituto Nazionale di Bioarchitettura (Inbar), che hanno elaborato e presentato un protocollo di intervento.
Linee guida e criteri di gestione sostenibile e di bioarchitettura che hanno come fondamento l’integrazione delle attività dell’uomo in edilizia con le preesistenze ambientali ed i fenomeni naturali, per migliorare la qualità della vita attuale e futura.

Il protocollo si basa su un sistema di valutazione multicriterio, composto da 6 aree tematiche, ciascuna analizzata secondo 10 parametri, che integra i diversi aspetti da affrontare in un progetto di bioarchitettura, quelli legati alle prestazioni energetiche del sistema edificio-impianto, ma anche quelli relativi al benessere e alla tutela della salute degli utenti, alla percezione delle qualità spaziali, al rapporto tra l’edificio scolastico e il quartiere, dell’organizzazione del sistema di mobilità per raggiungerlo e della modalità di gestione dei rifiuti.

Le linee guida classificano gli interventi progettuali in due tipologie:
Eco-efficienza strutturale (suddivisa a sua volta in: qualità del sistema edilizio, qualità della mobilità, qualità del sistema fisico e sociale);
Eco-efficienza gestionale (suddivisa a sua volta in: qualità indoor, benessere e salute e qualità della gestione dei rifiuti);

Durante i lavori viene poi individuata un’altra area tematica relativa alla gestione ecologica del cantiere di riqualificazione.

Un aspetto importante è quello del coinvolgimento della comunità scolastica sia nella progettazione che nella gestione di alcuni aspetti, quello dei rifiuti per esempio.

All’autore del progetto di riqualificazione viene comunque lasciata la massima libertà di definire gli interventi tecnici specifici, le linee guida si propongono infatti come uno strumento flessibile, un aiuto per la valutazione della qualità ambientale (ecosostenibilità e biocompatibilità) dell’intervento proposto, più che un insieme prescrittivo e descrittivo di principi da rispettare.

CONDIVIDI

NESSUN COMMENTO

SCRIVI UNA RISPOSTA