Comuni Rinnovabili 2015

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In dieci anni i consumi energetici del nostro Paese sono scesi del 2,3%, un dato importante soprattutto se associato al parallelo aumento di fonti rinnovabili, il cui contributo rispetto ai consumi elettrici in 10 anni è passato dal 15,4 al 38,2%.

A pubblicare questi dati è Legambiente nell’annuale documento Comuni Rinnovabili 2015, un documento che rileva e racconta i cambiamenti in corso nel Paese nel sistema energetico attraverso il punto di vista del territorio. Una vera e propria mappatura dell’energia verde italiana.
In dieci anni il numero di Comuni in cui è installato almeno un impianto da fonti rinnovabili è passato da 356 a 8.047 e si può affermare che le fonti pulite sono presenti nel 100% dei Comuni italiani.

Per il solare fotovoltaico è il piccolissimo Comune di Macra (CN) a presentare la maggiore diffusione rispetto agli abitanti, con una media di 176,5 MW/1.000 abitanti e una potenza assoluta di 9,7 MW in grado di coprire l’intero fabbisogno energetico elettrico del territorio.

Per il solare termico, invece, comune migliore è Seneghe, in provincia di Oristano. In questo piccolo centro sono stati installati 3.661 mq di pannelli solari termici, per una media di 1.995 mq/1.000 abitanti.

I Comuni dell’eolico sono, invece, 700, di cui 323 possono considerarsi autonomi dal punto di vista elettrico poiché, grazie all’eolico, producono più energia di quanta ne consumino.

I Comuni del mini idroelettrico sono 1.160, quelli della geotermia 484, delle bioenergie 2.415.

Il Premio “Comuni Rinnovabili 2015” è stato assegnato a Campo Tures, nella provincia autonoma di Bolzano. Un Comune che a saputo portare avanti una lungimirante politica di interventi fino al raggiungimento dell’intero fabbisogno energetico grazie alla combinazione di 7 tecnologie da fonti rinnovabili elettriche e termiche e alla gestione locale dell’intera filiera energetica.

Il Premio “Buona Pratica” è, invece, stato assegnato a Forlì per avere inaugurato di recente il primo campo solare termico a concentrazione a servizio di utenze industriali, un progetto pilota finalizzato alla sostituzione dei combustibili fossili con energie rinnovabili in un’area industriale di circa 20mila mq utilizzando solo materiali completamente riciclabili.

Storie di successi e di obiettivi per il futuro, di cui le istituzioni dovrebbero farsi carico. “Qui sta la sfida che abbiamo di fronte – si legge infatti nel documento – definire le coordinate dentro cui si possano muovere queste innovazioni in modo da dare la possibilità alle utility italiane – come ha già fatto Enel – di capire come riorientare gli investimenti a livello nazionale e internazionale.
Dov’è l’interesse del Paese, del sistema delle imprese e delle famiglie, in questo dibattito? Di sicuro lo si riconosce nella riduzione della spesa energetica e delle importazioni di fonti fossili dall’estero, come nella sicurezza per quanto riguarda gli approvvigionamenti in particolare di gas. Bene, esiste una sola visione capace di dare risposta a questi problemi e passa per la spinta all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili”.

 

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