Un accordo per la riqualificazione delle case cantoniere

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Le case dell’Anas distribuite lungo tutto il territorio nazionale diventeranno un brand per promuovere il turismo sostenibile in Italia.
Mit, Mibact e Anas hanno, infatti, sottoscritto un accordo di collaborazione per la riqualificazione delle case cantoniere per il loro utilizzo con nuove caratteristiche che coniugheranno accoglienza, enogastronomia e servizi per la mobilità lenta.

Il piano prevede una fase pilota, che vedrà coinvolte 30 case cantoniere, scelte tra le 1.244 unità immobiliari potenziali, che saranno trasformate il luoghi per offrire ristorazione ed ospitalità, ma anche altri servizi ed attività a seconda della specificità del territorio.

Il nostro patrimonio immobiliare – ha dichiarato il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani secondo quanto pubblicato da professionearchitetto.itrappresenta un valore sociale ed economico di fondamentale importanza per il Paese che, attraverso l’avvio di concrete iniziative di riqualificazione, può costituire un fattore di crescita per l’economia e per l’occupazione. L’idea è di aumentare i servizi al cliente stradale, sviluppare un brand associabile a concetti di autenticità, genuinità, legame con il territorio. Inoltre questo progetto vuole essere un impulso all’imprenditoria, soprattutto giovanile, e all’occupazione sociale, nel rispetto dei profili di sostenibilità ambientale, efficienza energetica, di sicurezza e di innovazione delle infrastrutture».

Il progetto pilota sarà pronto entro il 30 giugno 2016 e subito dopo partiranno i bandi relativi.

“Le case cantoniere distribuite lungo tutto il territorio nazionale e contraddistinte dall’inconfondibile colore rosso pompeiano – è, invece il commento del Ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini, pubblicato anch’esso da professionearchitetto.it – costituiscono un brand formidabile per promuovere quel turismo sostenibile necessario allo sviluppo sociale, economico e culturale dei tanti territori ricchi di arte, tradizioni enogastronomiche e bellezze paesaggistiche che rendono l’Italia un Paese unico al mondo. Grazie alla voglia di fare di chi saprà cogliere questa opportunità, luoghi oggi abbandonati diverranno ostelli, ciclofficine, punti di ristoro per tutti quei viaggiatori che vogliono scoprire l’Italia al giusto ritmo”.

Lo Stato torna protagonista nella rifunzionalizzazione degli immobili, creando valore che potrà essere messo in rete con altri immobili pubblici. – ha dichiarato a Ilsole24ore Roberto Reggi, direttore del Demanio – Per le Case Cantoniere il Demanio darà un supporto tecnico per la regolarizzazione catastale e urbanistica e per il rapporto con gli enti locali. Non solo, collaboreremo per mettere in rete altri immobili in stato di degrado contando sulla collaborazione con i privati per il recupero e la promozione».

Le strutture in possesso dell’Anas sono 1.244, di cui 607 utilizzate a vario titolo, il 35 % indisponibile perché sedi istituzionali, il 55% parzialmente disponibile sulla base delle analisi dei flussi di clienti e il 10% ad alto potenziale turistico.

L’Anas ha già sviluppato internamente il concept del progetto: in una tipica casa cantoniera di due piani si ipotizza una zona giorno con un mix di servizi per la riparazione delle biciclette e un bar, mentre il primo piano potrà essere adibito a ostello per un’accoglienza economica.

Si inizierà con una serie di immobili lungo la via Francigena per valorizzare la storia e il territorio, per poi passare al Cammino di San Francesco (La Verna-Assisi) il Cammino di San Domenico, il Circuito del barocco in Sicilia, la Ciclovia del Sole (Verona-Firenze), la Ciclovia Ven.To (Venezia-Torino). Per l’area della Lombardia si prospetta un orientamento mirato al turismo sportivo, mentre più a sud si conta di puntare sul cibo.

“Questa è una delle più interessanti occasioni di collaborazione tra ministeri –sono le parole del Ministro Graziano Delrio riportate da Ilsole24ore – lo stiamo facendo anche per le ferrovie storiche e turistiche e per tutto ciò che incentiva la mobilità lenta. Questa iniziativa è il paradigma di una cura del territorio che recupera pezzi di economia e, mettendo in rete gli interventi, fa sistema. A questo punto dobbiamo lavorare perché rapidamente i primi 30 interventi diventino qualche centinaio, solo così i turisti di tutto il mondo riconosceranno lo spirito dell’iniziativa”.

 

Foto credit: Mstefano80

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