Un passo avanti verso il Regolamento edilizio unico è appena stato fatto presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dove regioni, comuni e funzione pubblica hanno raggiunto un accordo sulle definizioni standardizzate destinate a sostituire quelle in vigore negli oltre 8mila comuni italiani.
Il regolamento edilizio unico avrà 42 definizioni standardizzate, identiche e immodificabili in ogni comune d’Italia. L’ultimo testo proposto dai tecnici del ministero e pubblicato dal Il Sole 24 ore ha permesso di superare le ultime resistenze, a mancare adesso solo un articolato che spiega e circoscrive i residui spazi di manovra degli enti locali nel determinare le regole di costruzione per attuare i piani urbanistici.
Le resistenze degli enti locali riguardavano in particolare la definizione di superficie, risolta introducendo due definizioni aggiuntive per andare in contro ai comuni che avevano già normato in dettaglio su questo aspetto, e raggiungendo quindi 4 definizioni rilevanti ai fini del calcolo delle volumetrie: totale, lorda, utile e accessoria.
L’altro ostacolo è stato rappresentato dai riflessi che il regolamento edilizio potrebbe avere sul dimensionamento dei piani, ostacolo che è stato superato prevedendo che, in caso di difformità tra le cubature di piano e quelle che risultano dal nuovo regolamento unico, prevalgano le prime. Ogni aggiornamento, o rinnovo, della pianificazione dovrà però tenere conto del nuovo regolamento edilizio.
Prossima tappa del regolamento è adesso la Conferenza Stato regioni, poi l’approvazione finale. Le regioni dovranno allora recepire le nuove regole entro un massimo di sei mesi, infine toccherà ai comuni che dovranno adeguarsi alle nuove norme anche in mancanza di recepimento regionale.