Incentivare la mobilità ciclistica nel nostro Paese: è questo l’obiettivo della proposta di legge “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica”.
Il provvedimento vorrebbe promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane e ricreative, che per lo sviluppo dell’attività turistica, migliorando così l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana.
Dall’entrata in vigore della legge il testo, approvato dalla Commissione Trasporti della Camera e ora all’esame dell’Aula, prevede sei mesi di tempo l’adozione di un Piano generale della mobilità ciclistica, di durata triennale, che dovrà costituire parte integrante del Piano generale dei trasporti e della logistica e vedrà due settori di intervento: lo sviluppo della mobilità ciclistica in ambito urbano e metropolitano e lo sviluppo su percorrenze definite a livello regionale, nazionale ed europeo.
Sarà questo stesso Piano a individuare le ciclovie di interesse nazionale che faranno parte della Rete ciclabile nazionale “Bicitalia”, che sarà integrata nel sistema di rete ciclabile transeuropea “Eurovelo”.
Rete Bicitalia avrà uno sviluppo complessivo non inferiore a 20.000 km e si articolerà con itinerari su tutto il territorio nazionale.
Il Piano individuerà, inoltre, le risorse finanziarie, pubbliche e private, reperibili per lo sviluppo della mobilità ciclistica per ciascun anno. Parte di queste risorse sarà costituito dal 2% degli stanziamenti del nuovo Fondo da ripartire per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e probabilmente da un nuovo Fondo per la mobilità sostenibile.
Ai Comuni sarà imposto l’obbligo di destinare il 20% dei proventi derivanti dalle sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del codice della strada al perseguimento dell’obiettivo sviluppo della mobilità ciclistica. Alle Regioni, invece, quello di stilare un Piano regionale della mobilità ciclistica.
“Un passo avanti importante – è il commento di Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, secondo quanto pubblica casaeclima.com – per lo sviluppo di una mobilità nuova e sostenibile, che si aggiunge all’importante vittoria dell’infortunio in itinere anche per chi si reca al lavoro in bicicletta riconosciuto con il Collegato Ambientale. Un obiettivo di civiltà e all’insegna della mobilità sostenibile per cui mi sono a lungo battuto. Va nella stessa direzione anche un’altra iniziativa normativa per la mobilità dolce ora in testo unificato, nata da una mia proposta di legge (AC 72) e da quelle analoghe dei colleghi Bocci (AC 599), Famiglietti (AC 1640) e Busto (AC1747), che è anche relatore. Legge che approderà nell’Aula di Montecitorio nelle prossime settimane”.
Foto credit: Bruno