Circa 1 milione sono gli interventi attivati con gli Ecobonus dal 2014 al 2016, per oltre 9,5 miliardi di euro di investimenti e con la conseguente creazione di circa 400mila posti di lavoro.
I dati arrivano dal VI Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica e dal Rapporto sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio redatti da ENEA.
I Rapporti evidenziano come il meccanismo degli Ecobonus abbia attivato investimenti in riqualificazione energetica per un importo di 4,36 miliardi di euro, impiegati soprattutto per la sostituzione di 1,9 milioni di serramenti. Oltre 1,7 miliardi sono invece stati destinati a più di 52mila interventi sulle pareti orizzontali e declinate.
Il dato più interessante è quello del risparmio: circa 3.300 Gwh/anno. Nel 2016 in particolare, i risparmi hanno superato i 1.100 GWh/anno, soprattutto per la sostituzione di serramenti (oltre il 41%) e la coibentazione di solai e pareti (oltre il 26%), tipologie di interventi che, insieme alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’intero edificio, hanno il miglior rapporto costo/efficacia.
Gli interventi fino ad ora realizzati hanno generato circa 270mila posti di lavoro diretti ogni anno, che superano i 400mila se si tiene conto di tutto l’indotto.
“Il nostro Paese, nel suo complesso, presenta un buon livello di efficienza energetica – ha spiegato il presidente dell’Enea, Federico Testa, al Corriere della Sera – soprattutto nel settore industriale, mentre per la Pubblica amministrazione è necessario un vero salto di qualità. I consumi degli immobili della PA risultano più elevati della media nazionale e ciò rende critico il rispetto della Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici nel caso di nuove costruzioni o di riqualificazioni importanti (deep renovation), in vigore dal 2019 per gli edifici pubblici”.
Nel 2016 la bolletta energetica complessiva della PA per elettricità, riscaldamento e trasporto è stata di oltre 3,3 miliardi di euro, di cui 117 milioni di euro spesi a livello centrale (35% per l’energia elettrica, 4% per il gas ed il 61% per carburanti e combustibili), 1,85 miliardi nelle amministrazioni periferiche, 220 milioni nelle Province che gestiscono gran parte dell’edilizia scolastica e 1,13 miliardi di euro nelle strutture sanitarie pubbliche. Proprio nell’ottica di ridurre questi costi e consumi è stata creata una task force operativa “Pa-Obiettivo efficienza energetica” con il Gse per supportare la Pubblica amministrazione nella realizzazione di interventi di riqualificazione energetica.
“La scelta presentata oggi di costituire una task force dedicata all’efficienza energetica della PA centrale e periferica, lanciata da ENEA e GSE, unisce le migliori competenze pubbliche al servizio della pubblica amministrazione: si tratta di un passo decisivo nella direzione obbligata di una PA efficiente, green e vicina ai cittadini”, ha evidenziato il viceministro Bellanova, come si legge su Casa&Clima – “Per fare efficienza energetica c’è bisogno di risorse qualificate. Questo vuol dire un cospicuo potenziale di nuove posizioni lavorative e di ricollocamenti. Industria 4.0 ed efficienza energetica devono diventare un binomio inscindibile per aumentare la competitività delle imprese e affrontare nel migliore dei modi le sfide del futuro in un mercato globale”.
Foto credit: Michela Di Mario