Un disegno di legge per le strutture ricettive all’aperto

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Si discute in questi giorni in Commissione Attività produttive della Camera un disegno di legge sul turismo all’aria aperta e strutture ricettive all’aperto.

Obiettivo del Ddl, per cui è previsto uno stanziamento di 40 milioni di euro annui dal 2017, è di definire i princìpi fondamentali e gli strumenti della politica del turismo all’aria aperta per migliorare l’offerta del turismo nazionale, regionale e locale, indirizzando i fruitori verso le aree meno conosciute e i piccoli borghi e promuovendo la riqualificazione urbanistica e territoriale dei centri di particolare rilevanza sotto il profilo turistico-ricettivo.

Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo definirà le caratteristiche che dovranno rispettare le strutture ricettive all’aperto, le aree di sosta dei camper, gli agricampeggio, i camping village e i campeggi municipali multifunzionali, ma anche l’organizzazione delle piazzole e l’installazione di allestimenti mobili e unità abitative; la valutazione della compatibilità urbanistica delle strutture ricettive all’aperto;l’autorizzazione paesaggistica necessaria; la realizzazione su aree demaniali; il recupero e la regolarizzazione dei complessi esistenti.

Inoltre il Ministero dovrà aggiornare e uniformare a livello nazionale le classificazioni delle strutture ricettive all’aperto, stabilendo criteri e requisiti per la denominazione di questa tipologia di strutture.

C’è poi la proposta di allargare a queste strutture il credito d’imposta del 65% previsto per alberghi e agriturismi.

“È importante dare uniformità e omogeneità ad un settore sempre più rilevante come il turismo all’aria aperta – è il commento pubblicato da edilportale.com di Loredana Capone, Assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia, delegata per le Regioni che la Commisione ha sentito in audizione – Ma si deve anche sottolineare come la normativa superi l’ambito della enunciazione dei principi generali, essendo una legge delega, per cadere in norme di dettaglio come servizi, dotazioni e aspetti regolamentari. In molte parti è evidente che si entri in aspetti di sola competenza regionale. Il turismo è materia esclusiva delle Regioni, perciò abbiamo chiesto alla Commissione di stralciare quelle parti del testo legislativo che afferiscono a questa materia e ad aspetti come la classificazione, i requisiti, le dotazioni degli impianti”.

 

Foto: Josef Grunig 

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