“Ecosistema Scuola”: interventi urgenti nel 43,8% dei casi

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Sicurezza, innovazione e sostenibilità, sono questi i punti cardine del programma di riqualificazione edilizia delle scuole italiane presentato da Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, intervenuta al secondo Forum Nazionale dell’Edilizia Scolastica.

L’idea è quella di puntare su un’architettura innovativa che riqualifichi le scuole anche da un punto di vista energetico.

È questa la risposta del governo alla XVIII edizione del Dossier Ecosistema Scuola presentato da Legambiente, in cui si evince un divario tra i dati riportati nell’anagrafe scolastica e la realtà: l’Anagrafe è incompleta, imprecisa e di difficile interpretazione, il 15% degli edifici non è censito, e di quelli presenti, 14.711 sono registrati nel sistema due volte.

Da un’analisi combinata con i dati della protezione civile è venuto fuori che “oltre il 41% delle scuole (15.055) si trovano in zona sismica 1 e 2 (cioè dove possono verificarsi terremoti, rispettivamente fortissimi e forti) e che il 43,4% di questi edifici risalgono a prima del 1976 e cioè prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica”, come si legge nel Dossier. Il patrimonio edilizio scolastico è di scarsa qualità e necessita di interventi urgenti nel 43,8% dei casi.

Una situazione critica che purtroppo non trova adeguato sostegno nelle misure finora adottate: dei 9,4 miliardi del 2014 ne sono stati finanziati poco più di 4, come chiariscono i dati pubblicati su cantieriscuole.it. Questi investimenti hanno coperto, nell’83% dei casi, interventi di tipo non strutturale.

“L’anagrafe dell’edilizia scolastica va completata rapidamente – ha dichiarato la presidente di Legambiente Rossella Muroni, come pubblica la stessa Legambiente in un comunicato stampa – insieme al finanziamento delle diagnosi statiche ed energetiche di tutti gli edifici, con l’obiettivo di avere entro il 2020 il fascicolo di fabbricato per ogni scuola d’Italia.

Occorre ridurre e semplificare le linee di finanziamento per la riqualificazione edilizia e stabilire priorità precise d’intervento basate sull’obiettivo, sull’età dell’edificio e sulla situazione di rischio dell’area su cui la scuola insiste.

La vera sfida consiste nel promuovere un grande cantiere di innovazione, dove convogliare idee e risorse per progettare e realizzare spazi adatti a una moderna didattica, sicuri, accoglienti e sostenibili”.

I dieci modelli di edilizia innovativa e sicura realizzate sul territorio, portati come modello positivo nel resoconto finale, sono la dimostrazione effettiva che un cambiamento in questa direzione è possibile.

 

Foto credit: Medici con l’Africa Cuamm

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