Si discute in questi giorni al Governo il Decreto Sblocca Cantieri. Le misure, se approvate in tempi utili, dovrebbero far ripartire i lavori fermi. Sono 1712 progetti pronti a partire solo nelle Province, secondo un monitoraggio condotto dall’Unione delle Province italiane (UPI).
Vediamo cosa prevede il Decreto:
• Appalto integrato fino al 2020
Sarà liberalizzato l’appalto integrato, ma solo per due anni. I progetti dovranno essere approvati entro il 31 dicembre 2020 e i bandi pubblicati nei 12 mesi successivi. Il soggetto incaricato della predisposizione del progetto esecutivo non potrà assumere le funzioni di direttore dei lavori nel medesimo appalto. Inoltre, in caso di appalto integrato sarà previsto il pagamento diretto dei progettisti.
• Subappalto, limite del 50%
Il tetto del subappalto passerà dal 30% al 50%. Sarà però la Stazione Appaltante a decidere volta per volta se consentire il subappalto e a fissare la quota massima subappaltabile. Confermata l’abolizione dell’obbligo di indicare la terna di subappaltatori, già presente nelle bozze precedenti.
• Soglie degli appalti
Le modifiche transitorie introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2019 saranno stabilizzate e ampliate. L’affidamento diretto previa consultazione, ove esistenti, di almeno tre operatori economici sarà consentito nei lavori fino a 200mila euro. Nei lavori invece superiori a 200mila euro bisognerà ricorrere alle gare, ma fino alla soglia europea di 5,5 milioni di euro si potrà utilizzare il criterio del massimo ribasso.
Oltre a queste novità, nel Decreto Sblocca Cantieri sono confermati alcuni interventi per la modifica del Codice Appalti, primo tra tutti il ritorno al regolamento attuativo unico che sostituirà il sistema di soft law composto da molteplici linee guida.
Prevista la reintroduzione dell’incentivo del 2% per la progettazione interna alla Pubblica Amministrazione. Il Codice del 2016 aveva limitato l’incentivo alle attività di programmazione e controllo.
I lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che non prevedono il rinnovo o la sostituzione di parti strutturali potranno essere affidati sulla base del progetto definitivo.
I professionisti che hanno realizzato il progetto di un’opera da porre a base di gara potranno partecipare alla gara per l’affidamento dei lavori a condizione che adottino adeguate misure per non falsare la concorrenza.
Sono inoltre confermate le misure per rendere più spediti gli interventi in zona sismica.
Non è positivo il giudizio del Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sulle novità introdotte: “Non c’è soltanto la questione subappalti, si torna alla legge Lunardi, con il ritorno al general contractor. E non si sono modificate le procedure”. Secondo Landini, come pubblica edilportale.com “c’è un rischio di aumento dell’illegalità e di un peggioramento dei diritti. Non so se c’è stato un cedimento del M5S alla Lega, ma così non va bene, non è quello di cui il Paese ha bisogno”.
Alessandro Genovesi, segretario di Fillea Cgil, ha addirittura bollato il testo come uno ‘Sblocca Porcate’, come si legge in un comunicato: “per far ripartire i cantieri occorre permettere alle imprese che se li sono aggiudicati di operare avendo accesso al credito, facilitare i passaggi tra enti e soggetti diversi attraverso procedure semplificate, scommettere su commissari che facilitino le realizzazioni, ma tutto dentro alle regole del Codice e non fuori da esse”.
Anche il leader degli edili UIL Vito Panzarella, ha espresso un parere negativo: “se fossero confermate le voci che circolano in queste ore sull’ultima bozza del decreto Sblocca Cantieri ci troveremmo di fronte all’ennesima deregolamentazione di un settore tra i più esposti alla corruzione e alla criminalità organizzata. Andremmo in una direzione completamente opposta, in quanto mettere in discussione le attuali soglie previste per il subappalto o trovare escamotage per il loro superamento, così come allargare ulteriormente le procedure negoziate di gara, innalzando le soglie, finirebbe inevitabilmente per provocare ribassi che colpirebbero per i primi i lavoratori che quelle opere le realizzano. Noi chiediamo la riapertura dei cantieri ed il completamento di grandi e piccole opere ma ciò non deve comportare meno regole e meno sicurezza, in caso contrario siamo pronti a mobilitarci di nuovo”.
Foto credit: DanMarzocchi
