Il tema della rigenerazione urbana è oggi strettamente legato al problema delle acque e all’adattamento ai cambiamenti climatici, non sono pochi i progettisti che hanno fatto di queste debolezze punti di forza utilizzando l’acqua come elemento strutturante dell’intero iter progettuale.
La progettazione in ambiti fortemente antropizzati, come le città, richiede ormai un approccio multidisciplinare e sempre più integrato. Architettura, urbanistica, ingegneria e paesaggio, non possono essere più temi scollegati tra loro o introdotti in fasi diverse del processo, ma devono coesistere in tutte le fasi, dall’idea alla progettazione, in tutta la realizzazione fino alla gestione.
Ecco alcuni casi di studio, alcuni ancora allo stadio progettuale, altri già realizzati, selezionati da edilportale.com.
STORKEENGEN, Randers
Storkeengen è il progetto paesaggistico di un parco artificiale, che unendo urbanistica, architettura e ingegneria, proteggerà la città di Randers (Danimarca) dal rischio idrogeologico. A pensarlo lo studio C.F. Møller Architects. Il parco sarà realizzato tra Randers e Vorup. Quest’ultima quando ci sono precipitazioni intense si allaga, l’acqua poi incontra il fiume per arrivare impetuosamente a Randers.
Il parco conterrà una diga, che consentirà una buona depurazione dell’acqua piovana e proteggerà da inondazioni, delle zone umide artificiali, che avranno il compito di manette l’equilibrio idrogeologico del sistema, e bacini di depurazione, oltre che spazi fruibili per svariate attività en plein air. Un sistema che consentirà a Randers di rimanere asciutta durante gli eventi di piena.
PARCO DELLA PACE, Vicenza
L’ex aeroporto Dal Molin, per metà trasformato in base militare americana, sarà un grande parco urbano di nuova generazione, concepito come luogo di convivialità, spazio di attività ed eventi, ma anche luogo di osservazione e fruizione della natura. Il progetto, premiato con l’EcoTechGreen Award 2018, è dello studio PAN associati.
Tutta la struttura sarà definita dall’acqua con un sistema di bacini, canali, zone umide, boschi igrofili, prati umidi e aree wilderness, che disegneranno un paesaggio e avranno una funzione protettiva di Vicenza, dal punto di vista idraulico.
Il parco, proprio come una macchina ecologica, sarà attraversato da una rete di canali che percorreranno le linee di drenaggio nord-sud. Si formeranno degli habitat protetti, che permetteranno al parco di essere un luogo ricco di biodiversità e spazi fruibili per svariate attività all’aperto. Ci sarà poi un bacino di laminazione che sarà utile alla città di Vicenza per i periodi di criticità del fiume Bacchiglione.
KOKKEDAL Climate Adaption, Fredensborg
Il progetto, realizzato tra il 2016 e il 2017, vede protagonista il quartiere Kokkedal di Fredensborg. Originariamente Kokkedal era caratterizzato da una vasta zona umida trasformata nel tempo in un grande insediamento residenziale, con la conseguente perdita di permeabilità del suolo e della biodiversità che lo caratterizzava.
La sfida progettuale è stata quella di sviluppare una soluzione mitigativa al cambiamento climatico. A seguito delle ingenti piogge negli ultimi anni Kokkedal ha subito gravi inondazioni e il problema dello smaltimento dell’acqua piovana era diventato una vera e propria emergenza.
Lo studio Schønherr si è aggiudicato la vittoria presentando e realizzando un progetto che è espressione di come sia possibile trasformare il problema di gestione delle acque piovane in una risorsa per la riqualificazione di una vasta area andando ad integrare l’acqua negli spazi aperti.
Spazi aperti, come giardini, aree gioco, aree per lo sport, aree a parco naturale, diventano una “serie di giardini inondabili” ovvero dove l’acqua viene raccolta ed integrata per stimolare le varie attività, con una capacità di gestire volumi di pioggia straordinari, che evita che si possano causare gravi danni anche in caso di nubifragi.
L’acqua piovana una volta captata dal terreno viene condotta attraverso un sistema di deflusso, realizzato da canali e trincee, a bacini di raccolta più piccoli, da questi passando poi per depressioni vegetate viene depurata fino ad essere condotta in grandi bacini e da qui fino al fiume Usserød.
Levanto Water Purification Plant, Levanto
Un progetto dello studio MMAA Studio Manfroni & Associati che combina architettura, paesaggio e tecnologia. Un’unica soluzione progettuale che realizza interventi geotecnici per contrastare i dissesti idrogeologici in atto che interessano le zone di Levanto e Bonassola, che crea un impianto di trattamento delle acque reflue, e allo stesso tempo innesca una valorizzazione del waterfront creando una passeggiata pedonale che riqualifica un’area turistica e ambientale molto importante quella delle Cinque Terre.
Obiettivo: reinterpretare in chiave contemporanea il sistema dei terrazzamenti che caratterizza il paesaggio ligure.
Sviluppato su quattro livelli, due entro terra e due fuori terra, la costruzione di questo edificio, realizzata con forme e materiali proprie del territorio e del paesaggio circostante e con tecnologie avanzate, oltre a contribuire alla ricomposizione del versante (consolidamento della pendenza e riduzione il rischio di frana) determina un gradevole impatto visivo ottenuto attraverso un sapiente inserimento paesaggistico.
Tutti gli esempi proposti dimostrano come tutto ciò che è legato al cambiamento climatico è diventato elemento centrale e cruciale della scena urbana.
Non è pensabile oggi, nella pianificazione moderna, non tenere come centrali i temi della gestione delle acqua, strategie per l’adattamento al cambiamento climatico e contrasto dell’inquinamento.
Foto credit: PAN associati