È operativo il Fondo di garanzia dello Stato per gli investimenti sulle infrastrutture idriche. È stato, infatti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il dpcm 30 maggio 2019, che da attuazione al Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità per il 2014 (Legge 221/2015).
“Un provvedimento a lungo atteso, determinante per la realizzazione delle opere necessarie a contrastare i frequenti fenomeni di siccità che interessano vaste aree del territorio nazionale” – si legge in una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il decreto crea uno specifico fondo di garanzia istituito presso Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) che supporterà, oltre agli investimenti per le infrastrutture del servizio idrico integrato, come le reti acquedottistiche o gli impianti fognari e di depurazione, anche quelli riguardanti le dighe, con priorità per quelle destinate all’uso potabile e plurimo. Sono contemplati pure gli interventi previsti dal Piano nazionale nel settore idrico, sia della sezione “invasi” – già adottato lo scorso 17 aprile 2019 – sia degli acquedotti, di prossima adozione.
Il Mit ha spiegato che la garanzia dello Stato è prevista anche per le opere destinate all’uso potabile che, pur non ricadendo nel Piano, rispondono ai criteri previsti dal decreto. Si tratta di opere non ancora finanziate e avviate, ma necessarie all’adeguamento delle infrastrutture idriche ai parametri di qualità tecnica fissati da Arera.
L’Arera definirà le modalità di accesso al fondo e, insieme ai Ministeri coinvolti nel processo (i Ministeri dell’Economia e finanze, Infrastrutture e trasporti, Ambiente e Sviluppo economico), valuterà il rischio delle proposte da ammettere al beneficio del credito.
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