AINOP, l’archivio delle opere pubbliche inizia a prendere forma

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Inizia finalmente a prendere vita e forma l’archivio informatico nazionale delle opere pubbliche (AINOP). L’archivio è entrato in vigore con il DM 8 ottobre 2019, attuativo del Decreto Genova, che definiva le modalità di condivisione dei dati relativi ad opere e lavori pubblici per consentire il monitoraggio costante sull’efficienza e la sicurezza delle infrastrutture e programmare eventuali interventi di riqualificazione e manutenzione.

L’alimentazione di AINOP consentirà, infatti, un maggiore controllo delle opere pubbliche durante il loro intero ciclo di vita; controllo inteso sia in termini di monitoraggio dello stato dell’infrastruttura fisica per la sicurezza dei trasporti e dei cittadini, sia in termini di definizione di un piano di azione in relazione alle priorità di intervento e sia in termini di miglioramento della semplificazione, celerità, accuratezza delle attività e tempestività degli interventi manutentivi e, al contempo, efficientamento della spesa pubblica.

“Presto sul sito del Ministero delle Infrastrutture ci sarà il contatore delle opere sbloccate – ha commentato la Ministra Paola De Micheli, secondo quanto pubblica edilportale.com – La sfida sarà trasformare le risorse stanziate in passato in somme da poter spendere per poter far partire i cantieri”.

Nel decreto sono indicate precise tempistiche entro le quali avviare la condivisione dei dati e delle informazioni per completare il monitoraggio delle opere pubbliche.

I soggetti già strutturati con servizi informatici per la gestione dei dati e delle informazioni devono avviare le procedure per l’alimentazione dell’AINOP entro 3 mesi dall’entrata in vigore del decreto, quindi entro il 21 febbraio 2020.

I soggetti che, invece, non dispongono di tutte le informazioni o non sono dotati di servizi informatici per la gestione dei dati, devono avviare le procedure in tre fasi graduali: entro 6 mesi (21 maggio 2020), 12 mesi (21 novembre 2020) e 31 dicembre 2020.

L’archivio sarà organizzato in 9 sezioni:

– ponti, viadotti e cavalcavia stradali;
– ponti, viadotti e cavalcavia ferroviari;
– strade;
– ferrovie nazionali e regionali-metropolitane;
– aeroporti;
– dighe e acquedotti;
– gallerie ferroviarie e gallerie stradali;
– porti e infrastrutture portuali;
– edilizia pubblica.

Quando il censimento delle opere pubbliche sarà completo, attraverso la piattaforma AINOP si potrà:
– identificare un’opera e la sua collocazione nel contesto territoriale;
riunire tutti i dati e le informazioni presenti nei vari archivi pubblici sussidiari e concorrenti;
– visualizzare dati, informazioni e documenti dell’opera, strutturati in una sorta di fascicolo virtuale;
– ricevere informazioni che consentiranno il monitoraggio tecnico dell’opera, nell’ottica di prevenire criticità, anche attraverso sistemi intelligenti di alert sullo stato della infrastruttura;
– individuare i possibili flussi di lavoro per rendere efficiente la progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione dell’opera.

Nel decreto viene anche istituito un tavolo tecnico permanente presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per il coordinamento del processo e delle modalità di alimentazione dell’AINOP e per il rispetto delle tempistiche previste.

Nella prima fase, la piattaforma sarà utilizzata solo dai soggetti chiamati ad inserire i dati e a vigilare sull’alimentazione della banca dati. A seguito del consolidamento del processo di acquisizione, alcune informazioni saranno rese disponibili in modalità aperta. Altre saranno consultabili solo dai soggetti interessati.

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