Coronavirus, Inarsind chiede di alleggerire la pressione fiscale sui professionisti

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Coronavirus - proposte Inarsind

Alleggerire la pressione dei professionisti e aumentare la liquidità a loro disposizione, riducendo al 10% (solo per il 2020) l’aliquota delle ritenute d’acconto.

Queste alcune proposte che l’Associazione di intesa sindacale degli Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti Italiani (InArSind) ha sottoposto all’attenzione del Governo in una lettera diretta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sull’emergenza Coronavirus.

Emergenza Coronavirus: meno pressione fiscale per professionisti

Il lavoro dei liberi professionisti dovrà fare i conti da subito con il problema della liquidità di cassa, che si aggiunge alla perdurante contrazione del mercato e alla riduzione del volume d’affari e del reddito dei professionisti, che inevitabilmente saranno generate dall’emergenza Coronavirus.

Proprio per questo il sindacato propone nella lettera di agire direttamente alla fonte aumentando la liquidità a disposizione dei liberi professionisti riducendo per tutto il 2020 al 10% l’aliquota delle ritenute d’acconto e trovando delle soluzioni che consentano temporaneamente di lasciare in campo una quota delle entrate fiscali anche per i colleghi che beneficiano del regime forfettario.

Solo alleggerendo la pressione delle anticipazioni che il mondo professionale accredita allo Stato si potranno avere dei benefici sulle già sofferenti posizioni finanziarie degli ingegneri e architetti.

Professionisti: cosa propone InArSind per l’emergenza

Pur apprezzando la sospensione dei termini di pagamento dei contributi previdenziali, InArSind chiede di valutare tutte le azioni più opportune a sostenere i professionisti nella situazione di disagio economico conseguente all’emergenza Coronavirus.

Tra le proposte quella di attivare agevolazioni per l’accesso alle linee di credito garantite da rete confidi Fidiprof di Confprofessioni o altri consorzi riconosciuti.

C’è poi l’erogazione di indennità per inabilità temporanea nell’esercizio di attività professionale nelle zone del territorio soggette a restrizione di libera circolazione.

Infine, una moratoria per l’anno 2020 agli iscritti non in regola con le posizioni previdenziali degli anni precedenti per poter accedere ai piani di rateizzazione dei contributi previdenziali dell’anno 2020.

L’auspicio è che le richieste possano trovare posto nel decreto per il sostegno a professionisti, imprese e famiglie a cui il Governo sta lavorando e che dovrebbe contenere il bonus mensile di 500 euro per i professionisti della zona rossal’innalzamento al 100% dell’ecobonus, il ripristino dello sconto in fattura e lo snellimento delle procedure per avviare i cantieri.

Un decreto che sarà fondamentale per la ripresa dell’economia italiana, soprattutto dopo l’entrata in vigore da oggi del Dpcm 9 marzo 2020 che applica le misure della zona rossa sull’intero territorio nazionale.

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