Il Piano Colao per il rilancio dell’Italia: infrastrutture, appalti, territorio, edilizia

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Rilancio Italia

Piano Colao: iter veloce per le opere strategiche, nuovo Codice Appalti, azioni contro il dissesto idrogeologico, nuova offerta abitativa, turismo e città creative

Costruire un’Italia più forte, resiliente ed equa. Questo l’orizzonte del Piano per il rilancio “Italia 2020-2022” che una task force di esperti in materia economica e sociale guidata da Vittorio Colao ha consegnato ieri al premier Giuseppe Conte perché possa farne una traccia da seguire per la discussione negli Stati Generali dell’Economia che si terranno nei prossimi giorni.

Il Piano Colao

Il piano è diviso in sei capitoli: Imprese e Lavoro, Infrastrutture e Ambiente, Turismo, Arte e Cultura, P.A., Istruzione, Ricerca e Competenze, Individui e Famiglie.

Tra le azioni che prevede c’è in testa l’esclusione del “contagio Covid-19” dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie, già stabilita con il Decreto Liquidità. A seguirla la neutralizzazione fiscale, temporanea, del costo di interventi organizzativi (ad es. turnazione, straordinari) conseguenti all’adozione dei protocolli di sicurezza e al recupero della produzione perduta per il fermo, per non penalizzare la competitività dell’impresa e i redditi dei lavoratori.

C’è poi la proposta di normare lo smart working, implementare la compensazione delle tasse e il rinvio del pagamento delle imposte, il pagamento rapido dei fornitori per immettere liquidità e il passaggio ai pagamenti elettronici.Piano Colao

Infrastrutture e Nuovo Codice Appalti

Per infrastrutture e ambiente, la proposta è di identificare chiaramente le infrastrutture considerate di interesse strategico (reti di telecomunicazioni, infrastrutture energetiche e per la salvaguardia dell’ambiente e per la messa in sicurezza del territorio, infrastrutture di trasporto/logistica) e creare una unità di presidio presso la Presidenza del Consiglio che per tre anni si occupi di realizzarle attraverso leggi e protocolli nazionali di realizzazione non opponibili dagli enti locali.

La task force propone poi di rivedere integralmente il Codice dei contratti pubblici per creare un canale efficiente per le opere strategiche. La semplificazione del Codice Appalti, è al centro del dibattito ormai da molto tempo e si è in attesa dell’ultimo atto: il decreto Semplificazione.

Il piano propone, per esempio, la sburocratizzazione dei processi con la PA, formalizzando tramite ricevuta telematica la formazione del silenzio assenso e vietando la richiesta di documenti specifici (da parte della PA) laddove l’autocertificazione è accettabile. Vengono proposti anche il superamento della ‘burocrazia difensiva’, il miglioramento della trasparenza sulle prestazioni e la digitalizzazione.

Dissesto idrogeologico

Per quanto concerne il problema del dissesto idrogeologico il Piano prevede la definizione di un programma di investimenti finalizzati ad aumentare e preservare le aree verdi, il territorio e gli ecosistemi nazionali, con bonifiche dei siti inquinanti e incoraggiamenti alle imprese a quantificare nei loro bilanci il capitale naturale che gestiscono e i servizi ecosistemici di cui beneficiano.

C’è anche l’obiettivo del contrasto al consumo di suolo e il conseguente dissesto idrogeologico, ad esempio inserendo obiettivi di conservazione e ripristino del capitale naturale in tutte le strategie e politiche che comportano un maggior consumo del suolo.

Entrambi temi di cui si discute da anni e per i quali sono già pronti rispettivamente un piano pluriennale da 11 miliardi e un disegno di legge all’esame del Parlamento.

Edilizia abitativa e sociale

Per l’edilizia abitativa e sociale la proposta è di un piano di investimenti che aumenti l’offerta economicamente accessibile, socialmente funzionale ed ecosostenibile attraverso la messa a disposizione di immobili e spazi pubblici inutilizzati da sviluppare con fondi pubblico privati da offrire sul mercato a prezzi calmierati, e un piano per l’ammodernamento dell’edilizia sociale, con particolare attenzione alle infrastrutture scolastiche e socio sanitarie, anche ricorrendo all’emissione di social impact bond come forma di finanziamento misto pubblico privato.

Turismo e Città Creative

Per la valorizzazione del potenziale inespresso dell’offerta turistica del Paese ci sono: la realizzazione di 1-2 nuovi Grandi Poli turistici al Sud; lo sviluppo di programmi di investimento mirati su 30-40 poli turistici prioritari ad alto potenziale; lo sviluppo di un’infrastruttura di cammini, sentieri e itinerari per la valorizzazione del patrimonio diffuso dell’Italia; il rafforzamento della Rete e delle attività delle Città Creative, considerata la ricchezza culturale, ambientale ed artistica dell’Italia, incentivando la candidatura di nuove città.

Foto credit: Peter H

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