Superbonus: potenziali nuovi 100mila posti di lavoro all’anno

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Il Superbonus muove il mercato del lavoro. A dirlo sono i dati di Unioncamere – Infocamere e di Orienta, agenzia per il lavoro.

I dati di Unioncamere-InfoCamere

Secondo il report di Unioncamere – InfoCamere sulla dinamica delle imprese italiane, tra luglio e settembre scorsi sono nate 4.917 imprese edili, in aumento di 24mila unità rispetto al trimestre precedente.

Di certo il trimestre a cui si riferiscono i dati è quello più felice nel contesto dell’attuale pandemia, ma le risorse destinate all’efficientamento energetico e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare sembrano avere inciso sulla vitalità di un settore cruciale come quello delle costruzioni che ha registrato un incremento dello 0,6% su base trimestrale, il doppio rispetto allo stesso periodo del 2019.

Complessivamente, rispetto alla fine di giugno, il bilancio fra le imprese nate (66.355) e quelle che hanno cessato l’attività (42.849) nel terzo trimestre dell’anno si è chiuso con un saldo attivo di 23.506 unità. Le chiusure sono invece state 42.859 contro le 52.975 dello stesso periodo del 2019.

Un dato interessante è che per i tre quarti (3.691 imprese) la crescita coinvolge le piccole realtà individuali, gli specialisti nelle attività di impiantistica e di finitura degli edifici e i posatori di infissi. Aiutati appunto, come si legge nel report, dalla misura incentivante del Superbonus.

 

I numeri di Orienta

I settori che godranno maggiormente dell’effetto del Superbonus sono quelli dell’edilizia. Ma anche dei comparti collegati: ambito assicurativo, gli esperti e consulenti fiscali e legali, le società di progettazione e manutenzione, società finanziarie, amministratori di condominio, commercialisti.

Secondo i dati di Orienta le professioni più richieste sono e saranno: periti industriali e termotecnici, collaudatori, ingegneri, geologi, cappottisti, progettisti impianti tecnologici, e altre figure connesse.

Andando nel dettaglio, l’agenzia in queste ultime settimane ha già registrato percentuali di aumento di richieste di alcune tipologie di lavoratori legati in qualche modo all’agevolazione. Tra cui: elettricisti (+ 13%), idraulici (+8%), caldaisti (+6%), operai edili e produzione materie edili (+6%), ingegneri (+5%), amministrativi (+4%), geometri (+3%), serramentisti (+3%), termoidraulici (+3%), carpentieri (+ 3%), contabili (+3%).

Il Superbonus, come sostengono anche i dati Ance, porterà a un incremento occupazionale di 100 mila addetti. E, a livello economico, per il 2021 l’impatto dovrebbe avere percentuali a due cifre. Andando ad analizzare i dati macro, si stima un impatto sul pil di 3 punti percentuali con una crescita di 63 miliardi di euro.

“Se a questi numeri aggiungiamo – si legge nella nota Orienta secondo quanto pubblica Ansa –  le risorse che lo Stato prevede di investire in infrastrutture per un valore stimato di 190 miliardi per i prossimi 10 anni (grazie anche alle risorse e ai fondi europei), le prospettive del settore sono ampiamente in rialzo”.

“Il superbonus del 110% sul valore delle ristrutturazioni edilizie, sia a livello infrastrutturale che per l’edilizia residenziale, avrà un forte impatto sullo sviluppo economico del paese. E l’intero settore delle costruzioni svolgerà un ruolo significativo come traino della ripresa con evidenti impatti positivi sul piano occupazionale” – ha dichiarato Giuseppe Biazzo, amministratore delegato Orienta, ad Ansa.

Il mercato del lavoro del comparto e dei settori collegati, secondo Biazzo, ne trarrà un beneficio sia in termini quantitativi che qualitativi. Questo grazie “all’impatto sulle politiche energetiche e ambientali, il ricorso a nuove tecnologie e la conseguente domanda di profili professionali maggiormente qualificati“.

Foto credit: annawaldl

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