La segretaria generale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), Veronica Nicotra, scrive al capo di gabinetto del Ministro dello Sviluppo economico (Mise) per chiedere che fine abbia fatto il DPCM che deve disciplinare il potenziamento degli uffici tecnici comunali con nuove assunzioni per far fronte alle pratiche relative al Superbonus 110%.
La Legge di Bilancio 2021 ha, infatti, assegnato 10 milioni di euro ai Comuni per assumere in via straordinaria personale a tempo determinato per potenziare gli uffici che si occupano degli adempimenti amministrativi relativi al Superbonus 110%.
Per procedere con le assunzioni serve però un DPCM da adottare su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze e con il Ministro dell’Interno, sentita la conferenza Stato-Città ed autonomie locali.
La Legge di Bilancio non prevedeva una scadenza per l’emanazione del DPCM, ma fissava per fine gennaio 2021 il termine ultimo per i Comuni per richiedere le somme al Ministero dello Sviluppo Economico.
Scadenza che i Comuni sembrano aver rispettato mettendo il Mise in condizione quindi di ripartire il Fondo da 10 milioni di euro.
“C’è la necessità – ha spiegato Veronica Nicotra, come si legge su casaeclima – di intervenire non solo e non tanto con assunzioni straordinarie quanto con una norma di semplificazione procedurale finalizzata all’erogazione del suddetto bonus, misura largamente condivisa da Anci Nazionale ma che rischia un forte rallentamento a causa di oggettive difficoltà operative di reperimento dei dati necessari per le certificazioni richieste agli uffici comunali”.
Su questo l’Anci ha predisposto una norma ad hoc che ha finalità di consentire l’asseverazione dei tecnici abilitati anche solo alla conformità degli immobili rispetto allo stato legittimo e alla sola condizione che gli stessi non siano stati realizzati in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità rispetto allo stesso, se prescritto dalla legislazione o regolamentazione vigente.
Ecco la norma proposta da Anci e pubblicata da edilportale.com:
“All’articolo 119 del DL 34/2020, sostituire il comma 13ter con il seguente:
13-ter. Al solo fine di semplificare la presentazione di richieste per interventi che beneficiano degli incentivi disciplinati dal presente articolo, le asseverazioni dei tecnici abilitati in merito allo stato legittimo degli immobili, di cui all’articolo 9-bis del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, possono essere riferite anche solo alla conformità rispetto allo stato legittimo alla sola condizione che l’immobile non sia stato realizzato in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità del titolo abilitativo o con titolo annullato, se prescritto dalla legislazione o regolamentazione allora vigente.”.
“La necessità di poter procedere urgentemente ad assunzioni straordinarie con regole semplificate”: questa l’esigenza che il presidente dell’Anci Antonio Decaro ha rappresentato invece in una lettera inviata al ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, alla quale allega un documento elaborato dall’Associazione.
Decaro ricorda nella lettera il ruolo dei Comuni “per la ripresa socio-economica e la competitività del Paese” e come “le politiche per il personale della P.A ed in particolare dei Comuni e delle Città Metropolitane, assumono un ruolo determinante e strategico, soprattutto alla luce delle maggiori competenze e professionalità richieste per attuare i progetti del Recovery Plan”.
Malgrado questo “sono i Comuni e le Città Metropolitane che, negli ultimi 12 anni, hanno perso circa il 25 per cento del loro capitale umano”. Da qui la richiesta di Decaro, che si dice pronto ad incontrare il Ministro, di procedere al “reclutamento straordinario di personale dedicato anche all’attuazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, in deroga alle regole vigenti, e forte semplificazione delle procedure assunzionali”.