Il 23% delle micro e piccole imprese edili ha rilevato l’intenzione dei clienti di fruire del Superbonus, ma più della metà segnala che l’inizio dei lavori viene ritardato per problemi burocratici, mentre il 42,5% lamenta la mancata risposta di uffici comunali e pubbliche amministrazioni.
I numeri arrivano da un’indagine dei dati congiunturali delle costruzioni fatta da Confartigianato e riportati nell’XI report Covid-19 appena pubblicato.
La ricerca evidenzia una ripresa nella seconda parte del 2020, nella quale il trend dell’attività dell’edilizia è tornato in territorio positivo, dopo una primavera difficile.
Tra giugno e dicembre 2020 la produzione nelle costruzioni è aumentata del 3,6%, in linea con il +4,1% della Germania, a differenza di altri Paesi nei quali è perdurata una fase ciclica negativa: Francia (-5,8%) e Spagna (-8,8%). Pur rimanendo pesante il bilancio dell’anno della pandemia, con un calo del 7,6% della produzione.
Ad influire sulla domanda, nel secondo semestre del 2020, una elevata propensione delle famiglie ad effettuare manutenzione straordinaria dell’abitazione e l’introduzione del Superbonus 110%, ma la burocrazia potrebbe ridurre l’efficacia anticiclica dell’incentivo fiscale.
Cosa rallenta il Superbonus
I risultat dell’indagine, che ha visto protagoniste oltre 2.400 micro e piccole imprese, in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, evidenziano che il 23% delle micro e piccole imprese delle costruzioni ha già ricevuto segnali di mercato di utilizzo del superbonus, dai primi contatti e preventivi, fino all’inizio lavori.
Il 52,3% segnala però il ritardato inizio dei lavori a causa di problemi burocratici, tra cui la mancata risposta di uffici comunali e pubbliche amministrazioni, soprattutto nei comuni con oltre 10mila abitanti.
A fronte di una ampia diffusione del lavoro a distanza della PA durante la pandemia (oltre il 30%), una carente organizzazione dei flussi di comunicazioni telefoniche e di e-mail può generare difficoltà insostenibili nell’ottenere risposte dagli uffici pubblici, ancor più necessarie a fronte di interventi complessi, come quelli incentivati dal Superbonus. Una carenza che potrebbe essere non risolta, quantomeno colmata in parte con nuove assunzioni, in questi giorni sollecitate dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci).
Infine, l’indagine evidenzia la presenza di diffuse difficoltà, rilevate nel 47,8% dei casi, nella gestione dell’asseverazione e del visto di conformità.
Foto credit: Mariann Szőke