Superbonus: possibile proroga a fine 2023?

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Si affaccia l’ipotesi di prorogare il Superbonus 110% fino alla fine del 2023. L’indicazione è contenuta nella sintesi delle note tecniche analitiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), elaborata dai Servizi studi della Camera e del Senato e confermata dal Ministro della Trasizione ecologica, Roberto Cingolani.

Ad oggi il Superbonus 110% scade il 30 giugno 2022. Solo per i condomini che a giugno 2022 abbiano concluso almeno il 60% dei lavori, la scadenza è fissata al 31 dicembre 2022. Per gli ex-IACP che al 31 dicembre 2022 abbiano completato almeno il 60% dei lavori, il superbonus 110% spetta anche per le spese sostenute fino al 30 giugno 2023.

A stabilire questa proroga era stata la Legge di Bilancio 2021, che però subordinava la proroga alla definitiva approvazione da parte del Consiglio dell’UE. Approvazione che non è ancora arrivata e che ora potrebbe non essere più necessaria, se si procederà con la richiesta del nuovo Governo di estendere la durata del Superbonus fino a tutto il 2023.

Il PNRR di gennaio ipotizzava un’estensione temporale più breve, ovvero fino al 31 dicembre 2022 per i condomini, a prescindere dalla realizzazione di almeno il 60% dei lavori.

Le note tecniche del PNRR contengono anche una stima degli obiettivi di risparmio energetico derivanti dall’estensione del Superbonus, con la quale si mira a triplicare l’effetto positivo, in termini di risparmio energetico annuo generato dagli interventi di riqualificazione energetica, stimolato dal normale Ecobonus.

Scuole ed edilizia residenziale pubblica

Le note tecniche analitiche del PNRR contengono anche specifici riferimenti a scuole ed edilizia residenziale pubblica.

Per quanto riguarda gli investimenti in materia di riqualificazione e miglioramento energetico e sostituzione di edifici scolastici, gli interventi dovrebbero iniziare nel corso di quest’anno e continuare fino al 2026.

L’edilizia scolastica è un ambito nel quale si stanno concentrando molti investimenti, da ultimo quello di quasi 2 miliardi di euro per messa in sicurezza, riqualificazione energetica e nuova costruzione, manutenzione straordinaria ed efficientamento delle scuole superiori. Investimenti che dovrebbero migliorare la situazione poco rosea dell’edilizia scolastica del nostro Paese, da poco denunciata da Legambiente.

Per quanto riguarda invece l’edilizia residenziale pubblica il documento fa riferimento al programma di investimenti “Sicuro, verde e sociale” per il risparmio energetico degli alloggi pubblici favorendo la transizione dalla classe energetica G (la peggiore in termini di performances) alla classe energetica E, unitamente alla messa in sicurezza antisismica.

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