Il 2021 ha visto il numero degli ingegneri iscritti all’Albo crescere di 1.000 unità rispetto all’anno precedente. Sebbene i dati lascino intravedere un allontanamento dei laureati in ingegneria dall’Albo professionale, gli ingegneri iscritti continuano quindi ad aumentare.
I numeri arrivano dal Rapporto annuale redatto dal Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingeneri.
Le iscrizioni all’albo sono aumentate del 17,1%, ma bisogna tenere in considerazione anche le cancellazioni, cresciute del 15,8%. I dati ci dicono che l’abilitazione professionale si rivela un’opzone considerata da una quota ridotta di laureati (meno del 30%).
“Il fatto che aumenti il numero degli iscritti al nostro Albo – ha afferma Armando Zambrano, Presidente CNI, come si legge su edilportale.com – è sicuramente positivo. Certo, se riuscissimo a convincere tutti coloro che fanno l’esame di abilitazione all’esercizio della professione che l’Albo è una cosa davvero utile, l’incremento degli iscritti sarebbe ancora più consistente. Come CNI da tempo stiamo lavorando affinché gli Ordini diventino maggiormente attrattivi nei confronti degli ingegneri. La strada maestra continua ad essere quella del potenziamento dei servizi per gli iscritti quali formazione, certificazione delle competenze, selezione delle migliori offerte di lavoro”.
Sempre più donne iscritte all’Albo
L’incremento di iscritti registrato nel 2021 è dovuto essenzialmente alla crescita della componente femminile. Il 16,1% degli iscritti è, infatti, rappresentato da ingegnere. Non altrettanto buono il dato sul ricambio generazionale. Gli under 40, infatti, passano dal 25,1% del 2020 al 24,2%. Per contro, gli over 65 aumentano dal 15 al 15,6%, con ben 36 ingegneri che hanno raggiunto i 100 anni di età.
Un cambiamento considerevole, soprattutto se si pensa che agli anizi del 2000 le laureate in ingegneria erano solo il 16% del totale.
Limitando l’analisi dei dati ai soli iscritti con un’età inferiore ai 36 anni, la quota di donne aumenta fino a sfiorare il 35%, mentre si riduce ad appena il 3,5% tra gli over 55, segno ulteriore di una trasformazione in atto della percezione della professione ingegneristica e dell’Ordine professionale, capace di modificare sensibilmente la composizione dell’Albo.
In Sardegna, Marche e Umbria la percentuale di donne tra gli iscritti supera il 20%, con il picco massimo rilevato presso l’Ordine di Cagliari in cui il 26,5% è di sesso femminile.
“In un momento come questo, in cui emergono le difficoltà delle donne nel mondo del lavoro, è molto importante che l’ingegneria italiana si mostri così aperta nei loro confronti – è il commento sul dato del Presidente Zambrano – Preoccupa, invece, il mancato decollo del ricambio generazionale. Dobbiamo fare tutti uno sforzo in più per avvicinare i giovani laureati in ingegneria alla realtà degli Ordini”.
Col passare del tempo – ha spiega il CNI -, si va riducendo progressivamente la quota di ingegneri laureati con il vecchio ordinamento iscritti a tutti e tre i settori e va aumentando quella degli ingegneri “monosettoriali”, laureati secondo il nuovo ordinamento universitario. Considerando che l’iscrizione all’Albo è presa in considerazione soprattutto dagli ingegneri del settore civile ed ambientale, ne consegue un aumento della “polarizzazione” dell’Albo verso tale settore (71,4% degli iscritti della Sezione A).