Rigenerazione urbana: uno strumento per valorizzare il territorio

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Foto: Office for Metropolitan Architecture (OMA)

La strada della rigenerazione urbana, vale a dire degli interventi di recupero e riqualificazione degli spazi metropolitani e periferici, è dettata dalla necessità di rendere le nostre città sempre più “abitabili”. In linea con la filosofia della smart city che propone una città sostenibile, efficiente e innovativa in grado di garantire un’elevata qualità di vita per i suoi cittadini.

Ma cosa significa esattamente “rigenerazione urbana”?

Il processo di rigenerazione avviene tramite interventi di recupero a livello di infrastrutture e servizi, per limitare il consumo e l’impatto energetico (e non solo) del territorio a tutela della sostenibilità ambientale. Tutto questo permette alla comunità di riappropriarsi e di vivere nuovamente spazi che erano abbandonati o degradati, con evidenti miglioramenti nella qualità della vita e nella sfera sociale, economica e, ovviamente, ambientale.

La rigenerazione urbana non si limita alla mera ricostruzione di un edificio fatiscente o a un progetto qualsiasi di riqualificazione degli spazi. Con una visione al futuro la finalità di queste opere è di contribuire a rendere le città sostenibili e più a misura d’uomo, contrastando il ricorso (spesso frenetico) al consumo di suolo edificabile.

Negli ultimi anni i progetti di rigenerazione urbana si sono sempre più affermati come occasione per promuovere politiche di partecipazione sociale, incentivando l’occupazione e l’imprenditoria locale.

Rigenerare un’area diventa l’occasione per dare alle città un aspetto nuovo, più attuale. Una vera e propria operazione di rilancio dell’immagine territoriale, ma anche culturale, economico, sociale e, chiaramente, ecosostenibile. Ne sono un bell’esempio i progetti Palermitani, premiati dal MIBAC, per la riqualificazione delle aree del capoluogo siciliano.

La rigenerazione è un processo che non ha regole predefinite e deve adattarsi al caso concreto. Un fattore importante in un programma di rigenerazione urbana è sicuramente il coinvolgimento degli attori sociali. Di chi effettivamente “vivrà” quell’area. Questo procedimento deve favorire la trasformazione fisico-spaziale del territorio, ma soprattutto devo migliorarne il contesto sociale e ambientale.

Normativa in tema di rigenerazione urbana

La rigenerazione urbana sta trovando un importante spazio nella legislazione nazionale e regionale. A livello centrale, il D.L. 18 aprile 2019, n. 32, meglio noto come decreto Sblocca cantieri ha posto come obiettivo del Governo una riduzione del consumo di suolo a favore della rigenerazione del patrimonio edilizio esistente incentivandone la razionalizzazione, promuovendo e agevolando la riqualificazione di aree urbane degradate.

In tempi più recenti, con la nuova Legge di Bilancio 2020 è stata prevista, per gli anni dal 2021 al 2034, l’assegnazione ai comuni di 8,5 miliardi di euro destinati a progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Ed è di pochi giorni fa la pubblicazione ufficiale in Gazzetta del Bando del Decreto sulla Rigenerazione Urbana per il 2021, che permette ai Comuni di accedere ai contributi per l’avviamento di questi procedimenti di riqualificazione del territorio.

Credits immagine: © Office for Metropolitan Architecture (OMA)

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