L’approvazione del Decreto per la Pubblica Amministrazione completa l’assetto normativo per l’attuazione del Recovery Plan
Merito, trasparenza, opportunità, valutazione e monitoraggio.
Poche le parole, semplici ed evocative, che il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha indicato come fondamenta del nuovo decreto PA, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 4 giugno 2021.
Il Decreto, suggerito dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dai Ministri Renato Brunetta e Marta Cartabia, prevede un rafforzamento della macchina amministrativa statale con lo scopo principale di rinsaldare le attività previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il personale tecnico e gestionale selezionato verrà quindi inserito negli uffici della Pubblica Amministrazione, e andrà anche a costituire sette squadre operative che sosterranno le diverse amministrazioni sul territorio.
Tutto ciò nell’ottica di supportare quanto già approvato in merito alla governance e alla semplificazione del Recovery Plan, così da sviluppare i progetti nella miglior maniera possibile e ottimizzando i tempi.
Secondo quanto stabilito dal nuovo decreto legge, le assunzioni sul territorio nazionale sono previste in un numero pari a 24mila e la durata dell’impiego prevede un minimo di 3 anni di servizio. Sulla base del raggiungimento degli obiettivi prefissati, infatti, sarà possibile un rinnovo dell’incarico fino al 31 dicembre 2026.
Le modalità di reclutamento verranno gestite nella maniera più trasparente possibile.
Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, il Dipartimento della funzione pubblica indirà un concorso che prevede la valutazione dei titoli per le figure ad alta specializzazione tecnica e una prova scritta digitale.
I candidati dovranno registrarsi attraverso Spid, Cie e Carta nazionale dei servizi sull’apposito Portale del reclutamento – già ribattezzato “il LinkedIn italiano”. Il Portale rappresenterà lo spazio virtuale dove poter monitorare i bandi di concorso nell’ambito della Pubblica Amministrazione.
Le Amministrazioni procederanno alle assunzioni tenendo conto della graduatoria, stilata sul punteggio ottenuto da ogni singolo candidato in virtù dei suddetti titoli e della prova scritta.
A beneficiare del Decreto PA sono soprattutto i lavoratori altamente specializzati, ovvero Dottori di Ricerca e chiunque possa documentare almeno 2 anni di esperienza presso organizzazioni internazionali e dell’UE.
Le figure professionali ricercate sono però molteplici, distribuite nei vari enti previsti dal decreto-legge.
Alla Ragioneria Generale dello Stato saranno assegnati 350 nuovi funzionari specializzati tra i laureati, per la rendicontazione dei progetti collegati al PNRR.
Al Ministero della Giustizia, invece, saranno destinati 16.500 collaboratori che affiancheranno il lavoro dei magistrati. A questi si aggiungeranno 3000 diplomati, 1600 laureati e 750 informatici, impiegati nelle operazioni di rinnovo tecnologico degli uffici giudiziari.
Gli enti locali conteranno oltre 1000 nuove assunzioni, tre Regioni, Comuni e Città metropolitane, a supporto di esperti multidisciplinari – ancora da definire.
Da stabilire, infine, è anche il numero di quanti verranno inseriti nel Ministero della innovazione transizione ecologica e al Ministero dei Beni culturali.