Peccioli: inaugurato il «Palazzo senza tempo», un progetto di Mario Cucinella

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Palazzo senza Tempo a Peccioli
Credit: Andrea Testi

La riqualificazione urbana di uno spazio pubblico in un borgo medievale toscano.

Si è svelato agli occhi dei primi visitatori il prestigioso progetto di ristrutturazione firmato dall’architetto Mario Cucinella. Un recupero edilizio frutto di un investimento di circa 6 milioni di euro.

L’intervento fa parte di un programma di valorizzazione e recupero della tradizione culturale di Peccioli, un percorso intrapreso negli anni dall’amministrazione comunale. L’obiettivo è quello di incrementare la qualità degli spazi pubblici e di restituire alla comunità il patrimonio storico, incentivando tramite l’architettura la permanenza di attività commerciali e culturali nel paese.

Il progetto si è concretizzato nel recupero di un prestigioso palazzo del Quattrocento e nella trasformazione del sottostante edificio diroccato. Tra i due volumi riqualificati, una maestosa terrazza che domina il paesaggio. Uno spazio di 600 metri quadrati con uno sbalzo da terra di 20 metri, che sarà per Peccioli una nuova piazza pubblica.

I rinnovati spazi sono destinati a luoghi di incontro, a servizi, ad eventi e alla cultura in generale. Il palazzo sarà sede di mostre temporanee e permanenti, allestimenti ma anche di laboratori residenziali con università nazionali ed internazionali.
La prima opera, firmata dall’artista danese Jeppe Hein, è arrivata direttamente dalla König Galerie di Berlino: sospesa nel vuoto, rifrange i raggi provenienti dal lucernario soprastante creando un gioco di riflessi esterni e sulla sua stessa superficie.

Il Palazzo su via Carraia è stato ribattezzato “Palazzo senza Tempo” perché capace di legare insieme passato, presente e futuro. 
“Abbiamo voluto unire e provare a creare un dialogo tra due mondi: quello della natura e quello dell’architettura – ha detto nel corso della conferenza stampa Mario Cucinella – Peccioli è un vero laboratorio e nel progetto abbiamo voluto portare avanti l’idea che i centri storici possano regalarsi una vita nuova con elementi contemporanei, non vivendo solo nel passato. Anche la terrazza è come un ponte che si getta nel paesaggio, un paesaggio che sembra un quadro del 1500″.

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