Quakeproof System, la nuova linea Magistra Tradimalt con le migliori soluzioni per il rinforzo strutturale

1684

Magistra di Tradimalt SpA, in partnership con una grande realtà dal know how specifico di primaria importanza su scala europea, G&P Intech ® srl, ha messo in campo la linea Quakeproof System, che raccoglie le migliori soluzioni per le più varie casistiche di rinforzo strutturale.

Un catalogo completo di soluzioni, prodotti e… assistenza tecnica, considerato che Quakeproof accompagna tecnici e imprese nella diagnosi e nella consulenza, fino all’elaborazione della soluzione tecnica più adatta.

Qui, in anteprima, il link al catalogo.

2016 – restauro della Chiesa delle Anime del Purgatorio – Lipari (Me

Rinforzi strutturali. È il momento


L’Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco. Di gran lunga, quindi, è lo Stato con la più alta concentrazione di beni (materiali ed immateriali) meritevoli di essere tutelati e tramandati alle generazioni future. Un primato che inorgoglisce e che rivela la preziosità delle radici storiche su cui il Belpaese fonda la propria identità culturale, ma che al contempo responsabilizza sulla necessità di conservazione e salvaguardia come pratiche sistemiche e occasione di lavoro e sviluppo. Questa storicità del patrimonio monumentale così preziosa, da conservare nei modi più opportuni, non ha nulla a che spartire con la vetustà dell’edilizia comune, civile, residenziale.

Lo stato dell’arte (e stavolta parliamo di una “s” minuscola) è infatti quello di un patrimonio edilizio italiano che ha urgente bisogno di riqualificazione. Alcuni numeri ci aiutano a fotografare meglio la situazione:

  • quasi il 70% degli edifici esistenti in Italia ha più di 30 anni.
  • Il 56% degli edifici residenziali nelle zone sismiche 1 e 2 (le aree cioè a maggior pericolosità sismica secondo la Mappa di pericolosità Sismica di INGV), è stato realizzato prima del 1970: si tratta quindi di un patrimonio che non è stato interessato da alcun utilizzo di tecniche costruttive antisismiche.
  • Soltanto il 5% degli edifici in zona a pericolosità elevata è stato realizzato dopo gli anni 2000, quando cioè le norme tecniche hanno imposto criteri più rigorosi rispetto al passato.
  • Il 55% degli edifici esistenti nelle aree a elevata pericolosità sono realizzati con muratura portante e soltanto il 33% con strutture il calcestruzzo armato.

Prevenire è meglio che curare

A sottolineare l’opportunità e l’urgenza, ammesso che da sole queste cifre non risultassero bastevoli, è purtroppo la cronaca e la frequenza (mediamente quinquennale) dei disastri connessi a sismi che, in Italia, per la sua storia sismologica e per via dell’elevata urbanizzazione e proprio per la vulnerabilità degli edifici, ci racconta di un Paese costretto a piangere morti e ad avviare complesse, lente e costosissime epopee ricostruttive.

Mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale

Volendo affrontare anche solo economicamente la questione, trascurando per un attimo (e per assurdo) l’incalcolabile valore delle perdite umane o di quelle inflitte al patrimonio artistico, risulta pacifico a tutti che il costo per l’adozione di un serio sistema di prevenzione è enormemente più vantaggioso rispetto all’enorme costo connesso alla ricostruzione, agli aiuti, agli indennizzi che investono un territorio colpito da eventi disastrosi come i terremoti recenti.

La politica degli incentivi fiscali

Finalmente, certamente anche sulla scorta della crisi economica e dalla consapevolezza sulla crucialità per il PIL della filiera edilizia, la politica sembra aver compreso e messo in atto nuove politiche di incentivi fiscali che mirano a stimolare e indirizzare gli interventi nel segno di un deciso rinforzo strutturale del patrimonio civile e monumentale. Incentivi che premiano gli interventi effettuati sulle parti strutturali degli edifici, con particolare riguardo all’esecuzione delle opere per la messa in sicurezza statica e sismica purché, dalla realizzazione di questi, derivi una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio ad una o due classi di rischio inferiore.

La ratio della norma attualmente in vigore non verrà certamente intaccata in futuro – a differenza invece dell’entità dell’incentivo fiscale, che potrà ridursi nei prossimi anni – perché sembra appunto oramai acclarata l’importanza strategica della prevenzione. Le conoscenze tecniche e scientifiche attuali, del resto, non ci consentono di prevedere con ragionevole certezza se e quando si verificheranno eventi sismici distruttivi – sono possibili solo valutazioni “probabilistiche” legate alla sismicità di un’area in relazione alle sue caratteristiche geofisiche.

2015 – Lavori di restauro del Tempio “C” ed “E” di Selinunte (Tp)

Ecco perchè il laboratorio di Ricerca & Sviluppo di Tradimalt, da sempre impegnato a pieno regime nell’attività di innovazione tecnologica, ha dedicato a questo ambito di studi grande impegno e individuato soluzioni per tutte le casistiche di rinforzo strutturale che possano presentarsi di fronte agli addetti ai lavori. Un vero e proprio catalogo di sistemi specifici che siamo felici di presentarvi.



CONDIVIDI

NESSUN COMMENTO

SCRIVI UNA RISPOSTA