Un impianto circolare e futuristico che propone un nuovo abitare sostenibile.
Wind Island è una struttura galleggiante autosufficiente ed ecologica, progettata dall’architetto Mohsen Laei per fronteggiare i problemi causati dal cambiamento climatico.
Presentata al momento solo come prototipo, l’isola nasce infatti con l’intento di sfruttare la forza del vento e dell’acqua per creare un microclima favorevole ad ospitare una comunità indipendente e rispettosa dell’ambiente.
Sotto un design semplice, ispirato alla natura, il progetto nasconde un concept molto più profondo e coltiva l’ambizione di diffondere un modello di insediamento urbano che viva in simbiosi con l’ambiente.
Per funzionare al meglio l’isola del vento dovrà essere ospitata nella zona epipelagica di un oceano, ovvero l’area estesa tra lo strato superiore, che riceve la luce solare, e i 200 metri di profondità del mare.
Un concept elaborato
Dal punto di vista concettuale Wind Island combina le caratteristiche di diversi elementi per integrarsi al meglio con l’ambiente circostante. La forma circolare dell’isola ricorda, infatti, quella delle ninfee d’acqua, mentre l’andamento ondulato e sinusoidale degli elementi verticali richiama le bandiere che si muovono al vento.
Il risultato è un vasto complesso con forme morbide, che si intrecciano e si curvano verso il centro, dove si staccano da terra per innalzarsi a formare un’imponente torre multifunzionale dotata in cima di un eliporto.
Il gioco di sfalsamento realizzato dall’incastro dei volumi ondulati servirà ad ospitare spazi verdi, vie di accesso e passerelle, ma anche unità residenziali, impianti tecnici e aree ricreative e di ricerca.
Energia senza sforzi
Wind Island sarà autonoma e la sua produzione di energia sarà demandata alle forze del vento e dell’acqua. I pilastri a bandiera che percorrono l’isola in senso verticale sono progettati per sfruttare i flussi di corrente e attivare sia la torre centrale che le pale subacquee.
La risorsa idrica contribuirà al sostentamento dell’impianto galleggiante utilizzando gli imbuti che punteggiano i bordi dell’intera isola. Attraverso queste cavità sarà possibile attivare delle turbine su due livelli adibiti a generare energia e stabilizzare la struttura in caso di condizioni meteo avverse.
La particolare forma dell’isola e la sua inclinazione, inoltre, sono pensate per favorire la raccolta e il riutilizzo dell’acqua piovana, assicurandone una gestione intelligente.
L’infrastruttura di scale e terrazzamenti servirà a far confluire l’acqua in eccesso delle aree verdi in apposite vasche di raccolta. La risorsa idrica recuperata sarà così impiegata per dare vita a piccole cascate studiate per azionare le turbine presenti negli imbuti.
Cambiamento climatico, desertificazione e innalzamento dei mari sono le minacce a cui gli architetti di oggi sono chiamati a rispondere. Abbiamo già approfondito progetti come il Friendship Hospital o Urban Sequoia: Wind Island è un altro dei tasselli che dipinge un futuro più sostenibile e a impatto zero.