I dati di Inail per il primo bimestre 2022 indicano che nel nostro Paese manca una reale cultura della prevenzione.
Tra gennaio e febbraio 2022 l’Inail ha registrato 121.994 denunce di infortunio con un aumento del 47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021 e rendono evidente che il tema della sicurezza sul lavoro non possa più essere ignorato.
Delle comunicazioni inviate, infatti, 114 sono con esito mortale (+9,6%) e 8.080 le denunce per le patologie di origine professionale con ripercussioni alle articolazioni e agli apparati respiratorio e uditivo.
I dati dell’Istituto testimoniano una sostanziale omogeneità a livello territoriale, con le diverse aree che si equivalgono nel numero delle comunicazioni inviate.
L’analisi geografica conferma così una forte e diffusa arretratezza in termini di prevenzione ed evidenzia un incremento delle denunce di infortunio così distribuito:
- Nord-Ovest (+65,4%);
- Sud (+55,5%);
- Isole (+53,3%);
- Centro (+44,3%);
- Nord-Est (+28,6%).
Se già le statistiche di fine 2021 avevano sollevato un generale malcontento, adesso il presidente dell’Inail Franco Bettoni coglie l’occasione per ribadire ai microfoni di Rai News l’importanza di costruire una solida cultura della sicurezza sul lavoro.
A suo dire questa dovrebbe proprio iniziare “dai banchi di scuola, conservandola poi nel tempo con adeguati interventi di informazione e formazione continua per tutti gli attori del ciclo produttivo”.
Le ultime modifiche al TUS
In questo senso l’aggiornamento al D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico della Sicurezza sul lavoro) dello scorso dicembre 2021 rappresenta un primo significativo passo in avanti, basato sui concetti di formazione, sicurezza e professionalità.
Dal 2008 il TUS disciplina tutte le norme legate alla prevenzione in azienda e nei luoghi di lavoro, dalla sorveglianza in ambito sanitario, alla segnaletica di sicurezza e ai rischi generici.
Il decreto definisce la sicurezza sul lavoro come l’insieme di interventi da mettere in atto per tutelare la salute e l’incolumità degli operatori impegnati a svolgere la loro attività. Per questo motivo, considerate le condizioni sempre mutevoli dello scenario, si tratta di un documento costantemente revisionato.
L’aggiornamento di dicembre 2021, in particolare, si è concluso con un’importante modifica dell’allegato I e di altri quattordici articoli. Le nuove misure sono state elaborate per allineare i cantieri agli obiettivi del PNNR, quindi danno maggiore peso all’attività di vigilanza e migliorano il coordinamento dei soggetti incaricati di far rispettare le disposizioni di prevenzione in vigore.
Nuovi obblighi per datori di lavoro e preposti
La novità principale interessa proprio la formazione del datore di lavoro, che adesso dovrà avere un’educazione adeguata e specifica, da seguire obbligatoriamente e oggetto anche di aggiornamento periodico.
La decisione viene completata dall’obbligo di nominare un preposto incaricato di aiutare il datore di lavoro lì dove non può essere presente, facendone le veci dal punto di vista operativo.
Per assicurare la più alta sicurezza in ambito lavorativo, le attività formative saranno da svolgere interamente in presenza, ogni due anni o comunque al momento del bisogno nel caso dovessero sorgere nuovi potenziali rischi.
La durata, i contenuti minimi e le modalità di formazione e verifica finale saranno individuati entro il 30 giugno 2022.
Contro il lavoro in nero
Un’altra importante novità riguarda la possibilità di sospendere l’impresa in caso di irregolarità: una misura stabilita proprio per combattere la proliferazione del lavoro in nero, aiutando così l’attività del Correttivo Antifrodi.
L’art. 14 del Testo Unico Sicurezza, infatti, prevede adesso che l’ispettorato proceda con la sospensione del cantiere nel caso in cui il 10% degli operatori trovati occupati sul posto di lavoro non avesse un contratto regolare e un’assicurazione sanitaria.