Ponti e gallerie, nuove linee guida per gestire i rischi e valutare la sicurezza

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Le Linee guida approvate dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili intervengono sulla programmazione e sull’esecuzione delle attività di indagine, ispezione e manutenzione per la messa in sicurezza di ponti, gallerie, cavalcavia e opere similari delle strade statali e autostrade italiane. 

Lo scorso 23 agosto sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i due decreti (decreto 1 luglio 2022 e decreto 1 agosto 2022) che approvano le “Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti viadotti, cavalcavia e opere similari e delle gallerie esistenti lungo strade statali e autostrade”.

Campi di applicazione

La rete stradale italiana conta circa 8 mila chilometri di autostrade e oltre 27 mila chilometri di strade statali, lungo le quali sorgono 2.179 gallerie, 21.072 ponti e viadotti, 6.320 cavalcavia. Il campo di applicazione delle Linee guida è quindi molto ampio e variegato. 

L’obiettivo è adottare delle misure di manutenzione preventiva per salvaguardare la fruizione di queste infrastrutture. Il primo passo per raggiungerlo è mappare le opere esistenti e classificarle secondo dei criteri idonei e condivisi. 

Il contenuto delle Linee guida

Le Linee guida introducono una procedura dettagliata per gestire le attività necessarie a mettere in sicurezza le opere esistenti, evitare situazioni potenzialmente pericolose e programmare gli interventi di manutenzione preventiva. Il documento è suddiviso in tre parti:

  1. censimento delle opere, da effettuare in base a conoscenze pregresse e informazioni già disponibili;
  2. classificazione del rischio per ciascuna opera, stimato attraverso la definizione di una “Classe di Attenzione”;
  3. valutazione della sicurezza, sorveglianza e monitoraggio delle opere.

L’approccio multilivello delle Linee guida

Per attribuire a ciascuna opera una “Classe di Attenzione”, e programmare quindi gli interventi necessari, le Linee guida propongono un approccio su sei livelli. La complessità e i costi delle analisi da effettuare crescono al salire dei Livelli, ma il numero delle strutture su cui sono necessari si riduce contestualmente.

  • Livello 0: censimento di tutte le opere e delle loro caratteristiche, raccolta di informazioni e documenti disponibili riguardo i rilievi già effettuati e individuazione degli indicatori di pericolosità per ciascuna opera.
  • Livello 1: ispezioni della struttura e delle caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche ed idrauliche dell’area in cui sorge, per individuare lo stato di conservazione e le caratteristiche strutturali dell’opera.
  • Livello 2: valutazione dei parametri di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione dell’opera, determinati sulla base di quanto rilevato nei livelli 0 e 1. Questa valutazione serve ad assegnare all’opera una “Classe di Attenzione” e a decidere se procedere con il Livello 3, 4 o 5.
  • Livello 3: valutazioni preliminari sulla sicurezza nei confronti dei possibili dissesti locali.
  • Livello 4: valutazioni accurate sulla sicurezza nei confronti delle azioni agenti e di fattori esterni.
  • Livello 5: analisi sofisticate sulla rilevanza dell’opera, l’interazione della struttura con la rete stradale e le conseguenza di una possibile interruzione dell’esercizio dell’opera. 

La Classe di Attenzione

Il nodo delle Linee guida su ponti, gallerie e opere similari è rappresentato dal Livello 2. È qui, infatti, che viene assegnata ad ogni opera la “Classe di Attenzione” (CdA) che può essere bassa, medio-bassa, medio-alta, alta. Ad ogni Classe corrispondono delle azioni da intraprendere. 

  • CdA bassa e medio-bassa: ispezioni periodiche volte a confermare la Classe di Attenzione o ad effettuare ulteriori valutazioni sulla sicurezza.
  • CdA medio-alta: ispezioni ordinarie e approfondite, indagini specialistiche e, se necessario necessario, installazione di sistemi di monitoraggio.
  • CdA alta: valutazioni accurate sulla sicurezza dell’opera e sulle caratteristiche idrauliche, geologiche, geotecniche e strutturali della strada. 

Fonti: Ingenio.it, Teknoring.com

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