Proseguono i controlli nei cantieri da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Lo scorso 27 ottobre è stata intrapresa un’operazione straordinaria nell’ambito della vigilanza “110 in sicurezza” che ha coinvolto 377 cantieri in tutta Italia.
Nell’ultimo anno, sotto la spinta delle misure e delle agevolazioni messe in campo dal governo (una su tutte il Superbonus 110%), il settore edile è stato protagonista di un’enorme crescita. Nel 2021 gli investimenti nelle costruzioni sono aumentati del 22,3% rispetto all’anno precedente e l’occupazione nel settore è aumentata del 7,7%. Purtroppo, questa crescita è stata accompagnata anche da un aumento degli infortuni: se ne contano 38.541 nel 2021, ovvero il 17% in più rispetto al 2020.
Come si legge in una nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, “Le recenti misure di incentivi fiscali per interventi di recupero edilizio hanno comportato un’intensificazione dell’attività nel settore edile che impone un necessario incremento dei controlli finalizzati a verificare il rispetto degli adempimenti in materia di tutela della salute e della sicurezza” .
Nell’ultimo anno, l’INL ha quindi moltiplicato i controlli nei cantieri e attivato una campagna straordinaria di vigilanza, denominata “110 in sicurezza”.
Cos’è emerso dagli ultimi controlli
Lo scorso 27 ottobre, l’INL ha svolto un’operazione straordinaria che ha coinvolto 377 cantieri in tutta Italia. L’intervento, concertato dal Direttore Generale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, con il Comandante Carabinieri Tutela Lavoro, Generale Antonio Bandiera, è stato coordinato dalla Direzione Centrale per la tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
I controlli hanno interessato 794 aziende e 1910 posizioni lavorative. A seguito delle ispezioni, sono stati adottati ben 194 provvedimenti di sospensione delle attività d’impresa: 133 per gravi violazioni in materia di sicurezza e 61 per lavoro nero.
Le irregolarità accertate nei cantieri
Dagli ultimi accertamenti è emerso un bilancio molto negativo. L’INL ha registrato:
- 474 aziende irregolari;
- 347 posizioni lavorative irregolari;
- 112 lavoratori in nero;
- 763 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza;
- 194 sospensioni dell’attività d’impresa.
Sul tema salute e sicurezza, la maggior parte delle irregolarità riguardano le cadute dall’alto e la mancata protezione delle aperture verso il vuoto. Seguono l’irregolarità dei ponteggi, il rischio elettrico, il mancato controllo delle gru, l’omessa fornitura e utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, l’inadeguata viabilità dei cantieri e la mancata protezione da investimento per caduta di materiali dall’alto.
L’altra grande tematica è quella dei rapporti di lavoro, dove le irregolarità più lampanti riguardano il lavoro nero. A questo, si aggiungono la somministrazione illecita, gli appalti non genuini, la riqualificazione dei rapporti di lavoro, l’orario di lavoro, il sotto inquadramento dei lavoratori, l’indebita percezione del reddito di cittadinanza e della Naspi, le omissioni contributive e la mancata iscrizione alla Cassa Edile.
Il problema della legalità nel mondo del lavoro in Italia
Come di recente ha affermato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone: “Quello della legalità nel mondo del lavoro è un tema strategico per il Paese. Sarà fondamentale, da un lato, investire in orientamento e formazione, a partire dai più giovani, e dall’altro sostenere le imprese che si impegnano a lavorare regolarmente, tenendo alto il livello dei controlli”.
A conferma delle parole del Ministro, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha intensificato la propria attività di controllo su tutti i settori e soprattutto su quelli a maggiore rischio di infortuni. La cattiva notizia è che la percentuale di irregolarità riscontrata è altissima e va oltre l’83%. Sono 6.196 i provvedimenti di sospensione dell’attività di impresa complessivamente adottati dall’1 gennaio al 30 settembre 2022. La buona, è che a seguito dell’adozione delle sospensioni, l’83% delle imprese ha provveduto alla regolarizzazione della propria posizione.
Fonti: Inail.it, Ispettorato.gov.it, Lavoro.gov.it, Teknoring.com