E’ nata da qualche mese a Ferla, piccolo comune del siracusano, un’ecostazione unica nel suo genere. Quando la Sicilia si distingue per progetti eccelenti. Si tratta, infatti, della prima struttura che sarà capace, oltre a gestire la raccolta differenziata, anche di operare lo smaltimento della frazione organica dei rifiuti, ossia l’umido.
Il progetto rientra nella Strategia Rifiuti Zero, cui il comune siciliano ha aderito, ideata dall’americano Paul Connet, che si propone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti considerati non come scarti, ma risorse da riutilizzare, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente processi di incenerimento o discarica.
Obiettivo: cambiare le abitudini di consumo e spreco dei cittadini, guidarli all’acquisto consapevole, all’utilizzo di materiali che poi non saranno automaticamente rifiuti, alla scelta di sfuso e riuso. Un processo che richiederà anni prima di incidere in maniera consistente nelle pratiche quotidiane.
“Si tratta della parte finale di un percorso iniziato circa due anni fa – ha spiegato il sindaco Michelangelo Giansiracusa – quando a Ferla la differenziata era legata a una percentuale ridicola di utenti, l’1,57%. Abbiamo iniziato un percorso di partecipazione con i cittadini che ci ha consentito di migliorare il sistema di gestione della raccolta attraverso l’introduzione del porta a porta”.
Partecipazione è stata ingrediente fondamentale anche per la realizzazione dell’ecostazione, una delibera del comune ha infatti emanato un avviso pubblico per la ricerca di partner, pubblici e privati, con cui portare avanti il progetto. E’ così che un imprenditore siciliano, gli architetti Manuela Cifali e Marco Tripi di MA.studio e gli stessi cittadini di Ferla sono diventati attori protagonisti di questa esperienza. La struttura stessa è rappresentativa di un recupero, perché era già esistente e utilizzata come infopoint, ma da qualche anni quasi abbandonata. La ristrutturazione è stata realizzata con tutti materiali di riciclo: dal legno alle “vascelle” per la ricotta.
L’ecostazione è stata inaugurata il 5 gennaio scorso, il 27 dello stesso mese è partita la sperimentazione con 50 famiglie per verificare la fattibilità, capire le quantità di rifiuti da smaltire e come far funzionare il sistema degli incentivi. Da fine marzo il sistema dovrebbe essere esteso a tutta la comunità.
Ferla costituirà l’osservatorio privilegiato di un modello da esportare in altri comuni.