Al via il primo bando per la riqualificazione delle case cantoniere

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È stato pubblicato il primo bando Anas e Agenzia del Demanio previsto dall’accordo per la riqualificazione delle case cantoniere e il loro utilizzo con nuove destinazioni d’uso, per lo più a scopo turistico.

Con questo progetto si apriranno spazi di accoglienza e vivibilità in immobili oggi in disuso, lungo i più suggestivi percorsi religiosi, turistici e naturalistici del nostro Paese.
Le prime trenta case cantoniere incluse in questo bando, situate sulla rete stradale Anas in Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Puglia, diventeranno alberghi, ristoranti, punti di informazione a sostegno degli automobilisti.

Il bando prevede che la ristrutturazione dell’immobile sia a carico di Anas, mentre a carico del concessionario sia un canone di locazione, oltre ad un contributo variabile a seconda del fatturato generato dall’attività imprenditoriale che sarà ospitata nell’immobile. Ogni bando affiderà una concessione per i successivi 10 anni.

Destinatari del bando, pubblicato il 15 luglio in Gazzetta Ufficiale, sono start-up, singoli imprenditori, consorzi, aziende, associazioni, cooperative. Criterio di valutazione: la capacità di sviluppare un progetto economicamente sostenibile e coerente con le finalità indicate. Le candidature dovranno essere inviate tramite il Portale Acquisti di Anas entro le 13 del 31 ottobre 2016, con l’obiettivo di aprire la prima casa cantoniera il prossimo giugno 2017.

“Il progetto di riqualificazione delle case cantoniere – ha spiegato il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, secondo quanto pubblica ediltecnico.itrappresenta un modello innovativo di gestione, rispettoso del paesaggio e dell’ambiente, che sviluppa attività di networking e valorizza gli asset immobiliari dell’azienda. Gli interventi di ristrutturazione, per i quali Anas ha previsto un investimento di circa 7,5 milioni di euro in tre anni, a partire dal 2016, contribuiranno a potenziare il valore del patrimonio aziendale e a preservarlo nel tempo, sostenendo l’identità locale e creando al contempo occupazione, nuova imprenditoria e sviluppo per il territorio”.

Utilizzare la leva del riuso per rigenerare il nostro patrimonio immobiliare è un’occasione di sviluppo culturale, sociale ed economico – è il commento invece del direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi, pubblicato da La Gazzetta del Mezzogiorno – fino all’anno scorso i fari ci costavano 210 mila euro l’anno di manutenzione oggi ci portano 310 mila euro di canoni. L’auspicio è che partendo da brand forti come fari e case cantoniere si possa estendere la valorizzazione”.

Foto credit: rachel_thecat

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